Lenticchie portafortuna
A Capodanno si sa si consumano le lenticchie per scaramanzia, perché sono beneauguranti, perché siamo alla ricerca di un anno migliore del precedente, per mille motivi…
Maria Catalano Fiore
La lenticchia è un legume millenario coltivato sin dall’antichità.
Rappresenta una delle prime specie di legumi coltivati: scavi archeologici in Grecia dimostrano il suo consumo già tra il 13.000 e l’11.000 a.C.. Questo consumo viene attestato dalla Bibbia stessa, nell’episodio della Genesi che parla di Esaù, figlio di Adamo, che per fame, per ottenere un piatto di lenticchie, rinuncia alla primogenitura.
Infatti, nella cultura ebraica le lenticchie, insieme alle uova, fanno parte dei cibi adatti alle cerimonie tradizionali del lutto, sia perché per loro Esaù rinuncia ad una cosa preziosa, la primogenitura, sia perché la loro forma rotonda simboleggia il ciclo di vita dalla nascita alla morte.
Secondo la tradizione, le lenticchie simboleggiano anche la prosperità e il denaro, poiché hanno una forma che ricorda quella delle monete. Nel mondo romano, ad inizio anno, si usava regalare una “scarsella” (sacchetta di cuoio) da legare alla cintola, contenente lenticchie, con l’augurio che si trasformassero in monete sonanti.
Anche nel mondo greco, ed in quello egizio, le lenticchie occupano un posto d’onore. Lenticchie, i melograni dai chicchi rossi ed afrodisiaci, i granoni (mais), il grano, sono tutti alimenti formati da tanti “grani” che rappresentano cibo, prosperità, abbondanza, e che danno poi spunto per l’origine ai “grani del rosario”.
La loro alta digeribilità, le poche calorie e grassi contro gli alti valori nutrizionali, fanno delle lenticchie un ottimo cibo per diete. Le lenticchie sono, inoltre, uno dei primi cibi solidi adatti allo svezzamento dei bambini.
Le lenticchie si sposano bene consumate a zuppa, con la pasta o come contorno per salami grassi, che fungono da ottimi insaporitori.
Tanti sono i tipi di lenticchie, tanti i loro colori, molti i tipi pregiati: da quelle versi di Altamura, alle rosse di Castelluccio, ecc…
Ma come si prepara un buon piatto di lenticchie?
Le lenticchie sono in commercio sia secche che precotte in scatola o barattolo. Se preferite cucinarle non è difficile e, secondo il tipo preferito, occorre dalla mezz’ora all’oretta. Per la riuscita nel piatto occorre solo una cosa: l’amore per la cucina ed un pizzico di fantasia.
Ingredienti: Che siano secche o altro basta una pentola (se creta meglio) lenticchie, acqua, sale, una costa di sedano, un pochino di cipolla ed una carota, un paio di foglie di alloro. Olio q.b , io lo preferisco crudo. Se volete aggiungete un po’ di peperoncino piccante o di salame o di residui di prosciutto o una cucchiaiata di passata di pomodoro.
Preparazione: Lavate bene le lenticchie, eliminando eventuali tracce di essiccazione, poi mettetele in pentola coprendole con acqua. Mentre sono già sul fornello, preparate una costa di sedano, una mezza cipolla, una carota, tagliate grossolanamente, aggiungetele con l’alloro e lasciate andare per almeno mezz’ora.
Se avete avanzi di salumi, prosciutto ecc, o preferite il peperoncino, aggiungeteli, pure, aggiustate di sale e controllate la cottura.
Una volta cotte potete impiattare, aggiungendo come tocco finale: “na’ crosce d’egh'” (Una croce di buon olio d’oliva). O dei crostoni di pane casereccio. Buon appetito!
N.B. Tutte le foto dell’articolo sono della Pexels che ringraziamo.
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