Salvami

Fausta Centomani, versi dedicati alla terra, ma che possono essere considerati anche come un urlo di aiuto di Anna Frank e di tutte le vittime della Shoah

Maria Catalano Fiore

Versi e foto di Fausta Centomani

La nostra amica e lettrice, di Potenza, Fausta Centomani, è stata premiata, nei scorsi giorni, per questo componimento in versi. “Scritto selezionato “Contest foto artistiche” Parole del nostro tempo”.

Sono versi brevi ed importanti, disperati, incisivi e diretti. Come è incisiva la foto che li accompagna.

Un volto di donna che si riflette in una natura piovosa. Un volto che si fa natura stessa, non ha occhi, ma è triste, angosciata, rassegnata nel suo dolore. Rappresenta quasi una preghiera.

La stessa preghiera che Anna Frank ha sicuramente rivolto a Dio, alla Terra Anna Frank (1929-1945), la giovane ebrea tedesca divenuta simbolo della Shoah per il suo diario, tenuto nel suo rifugio e poi nel campo di concentramento dove è stata sacrificata insieme a tutti i suoi sogni.

Lo stesso interrogativo che si è posto, avvilito, Primo Levi (1919-1987) scrittore, chimico e partigiano ebreo, superstite dell’Olocausto, autore di “Se questo è un uomo” come testimonianza di quanto vissuto direttamente nel campo di concentramento di Auschwitz.

Un interrogativo rivolto a tutti, sia come annientamento dell’identità e dignità delle persone, ma che, più attualmente si potrebbe rivolgere anche a noi uomini nel nostro rapporto verso la terra. Terra che ha sempre più bisogno di attenzione.

SALVAMI

Salvami terra,

mentre arresa sprofonda

nel mio dolore che sa

di gelo e sale.

Salvami terra,

quando non vedrò più l’orizzonte,

quando non ricorderò

il soffice color della sera.

Fausta Centomani gennaio 2023 dir.ris.

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