Qatargate: Tarabella in carcere, Cozzolino ai domiciliari
L’eurodeputato belga Tarabella, interrogato il carcere dagli inquirenti, ha risposto alle domande. Il deputato campano Cozzolino dopo una notte in carcere ha ottenuto i domiciliari. In copertina da sx Marc Tarabella ed Andrea Cozzolino
La redazione
La Corte di Appello di Napoli ha confermato il provvedimento chiesto dalla procura generale belga confermando per Andrea Cozzolino l’arresto, ma non nel carcere di Poggioreale, dove ha passato la notte, ma agli arresti domiciliari. D
Secondo i giudici della Corte d’Appello partenopea, al momento dagli atti messi a disposizione della Corte “non è possibile valutare la gravità indiziaria né la sussistenza del reato di corruzione”, mentre si ravvisa un “moderato pericolo di fuga”.
Fissata al 14 febbraio l’udienza per l’esame della richiesta di estradizione nei confronti dell’eurodeputato Andrea Cozzolino, arrestato ieri sera dal Gico della Guardia di Finanza in una clinica napoletana.
I legali di Cozzolino, Federico Conte e Dezio Ferraro, definiscono il mandato di arresto europeo emesso dalla procura generale belga, che ipotizza i reati di “organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio, illegittimo e ingiusto perché si basa su un quadro indiziario del tutto evanescente e si fonda su mere presunzioni e sospetti, prive di riscontri oggettivi basilari per un’accusa di corruzione quali il dove, il quando, il quanto e il come, il cosa”. .
A loro avviso “Nel nostro ordinamento questo materiale non basterebbe a spedire neanche un avviso di garanzia – sottolineano – sul piano delle esigenze cautelari, la Corte di Appello di Napoli ha riconosciuto che non vi è un serio pericolo di fuga, l’unico rilevante in questa fase, e ha concesso a Cozzolino di tornare a casa, con la misura gradata degli arresti domiciliari, visto da mesi ha chiesto, ripetutamente, di essere sentito dal Giudice, prima e dopo la revoca dell’immunità, e che è stato rintracciato dalla Guardia di Finanza nella sua città natale e di residenza, nel giro di una telefonata, mentre era ricoverato in una struttura sanitaria per accertamenti collegati alla sua risalente e documentata cardiopatia”.
Inversa la sorte del fermo dell’eurodeputato belga, Marc Tarabella, che è stato convalidato e convertito in arresto con l’accusa di corruzione pubblica, riciclaggio di denaro e appartenenza a un’organizzazione criminale, nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Tarabella è stato associato al carcere doove è stato interrogato.
Il suo legale, l’avvocato Maxime Toller: “Ha risposto a tutte le domande degli inquirenti in tutta franchezza e in un clima sereno… nessun elemento nuovo è stato presentato per avvalorare le accuse di trasferimento di denaro. L’unico elemento incriminante sono le parole del signor Panzeri nei confronti del mio assistito“.
Sarebbero quindi insufficienti per la difesa le prove presentate dall’accusa: “È sufficiente che la diffamazione di una persona riconosciuta come capo di un’organizzazione criminale, provochi un tale tsunami e diffami ingiustamente Tarabella. Lui continua a rivendicare la sua innocenza, dice di non aver mai ricevuto denaro o regali in cambio di favori, e ricorda di non avere nulla da rimproverarsi”. Ma la decisione di lasciarlo in carcere fa capire che i giudici sono stati di diverso avviso.
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