Trilussa: “A chi tanto e a chi gnente!”

Pubblichiamo di Trilussa, all’anagrafe Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, una poesia del tutto particolare. Stigmatizza un mondo in cui la meritocrazia non è mai esistita

La redazione cultura

A chi tanto e a chi gnente!

Da quanno che dà segni de pazzia,
povero Meo! Fa pena! È diventato
pallido, secco secco, allampanato,
robba che se lo vedi scappi via!
er dottore m’ha detto: – È ‘na mania
che nun se pò guarì: lui s’è affissato
d’esse un poeta, d’esse un letterato,
ch’è la cosa più peggio che ce sia! –
Dice ch’er gran talento è stato quello
che j’ha scombussolato un po’ la mente
pe’ via de lo sviluppo der cervello…
Povero Meo! Se invece d’esse matto
fosse rimasto scemo solamente,
chi sa che nome se sarebbe fatto!

Trilussa

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