Armenia riconosce valido il mandato d’arresto della CPI -Corte penale internazionale
Da sottolineare che l’Armenia (in copertina) fino all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina faceva parte del CSTO
La redazione
L’Armenia, un tempo non lontano, insieme alla Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan e Tagikistan faceva parte dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), un’alleanza difensiva creata dalla Russia il 15 maggio 1992 da sei nazioni appartenenti alla Comunità degli Stati Indipendenti.
Molti osservatori internazionali l’avevano definita “la piccola Nato dell’Est”, associazione di stati con cui Putin illudeva i russi meno informati di non essere isolati nel mondo e rappresentare unica vera alternativa ed opposizione agli Stati Uniti ed alla Nato.
Ormai solo la Bielorussia in qualche minima misura risponde ai diktat di Putin. Lukashenko, più volte invitato a inviare truppe bielorusse in Ucraina, consapevole del secco no del suo popolo, ha sempre rifiutato di obbedire ad un invito che tale non era, ma un ordine che non ammetteva distinguo. Ne ha pagato lo scotto il ministro degli esteri bielorusso morto avvelenato. Ma la morte del suo numero 2 non ha spostato Lukashenko di un solo millimetro.
Ormai nessuno di questi stati appoggia più la Russia e tantomeno fornisce armi o soldati all’ex alleato-padrone. Il clima cambiato lo racconta in sintesi ” la settimana scorsa… il Kazakistan (!!!) -che- ha proceduto al sequestro cautelativo del Centro Comando del Cosmodromo di Bajkonur in seguito al mancato pagamento delle compensazioni dovute da parte russa per i danni ambientali provocati dal fallito rientro in sicurezza di un razzo della Roscosmos“.
Ora l’ex alleato armeno dichiara che, “se il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria per i diritti per l’infanzia Maria Lvova-Belova” si recassero in Armenia, le autorità armene procederebbero ad arrestarli, in forza della decisione recentemente della Cpi, che ha emesso dei mandati d’arresto a loro carico. Pieno riconoscimento della legittimità del provvedimento e della giurisdizione della Cpi.
Sbaglieremo, ma Putin comincia ad avere i giorni contati, con buona pace del vassallo Orban e di qualche altro autocrate ammiratore dello Zar Vladimiro I, la cui massima aspirazione nella vita è quella di fargli da valletto.
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