Oliviero Toscani non fa sconti a Berlusconi
Il grande fotografo meneghino all’Adnkronos, conferma: “”Felicissimo che non ci sia più”
Gianvito Pugliese
L’ultima balla mediatica è quella di aver negato che Berlusconi sia stato in vita, in politica come negli affari. un personaggio estremamente “divisivo”. Molti gli ammiratori del Cavaliere, altrettanti -anzi, certamente di più- coloro che, per usare un cortese eufemismo, non lo hanno apprezzato e ritenuto un personaggio decisamente negativo.
Ma andiamo al fatto; il commento, eventualmente, dopo. Oliviero Toscani, parlando ieri a Scampia, degradato quartiere della zona nord di Napoli, per anni deposito e centrale di spaccio di stupefacenti, “dove ha inaugurato” riferisce la nota agenzia di stampa ‘Adnkronos “un’opera composta dai suoi scatti realizzati a cento giovanissimi del quartiere, nell’ambito del progetto ‘Tutt’egual song’ ‘e criature’ ” oggi in un’intervista all’organo di stampa ha confermato e rilanciato la sua affermazione, che molti hanno ritenuto scoccante: “Sì, sono uno di quelli che pensa che Berlusconi sia stato la rovina dell’Italia. Sono felice che non ci sia più, felicissimo“-
Ne ha preso le distanze, con una nota diramata questa mattina, Smean Energy. Ma Toscani non si è di certo scomposto per tale dissociazione ed ha, invece, rincarato la dose: “Penso che la morte di Berlusconi sia stata una fortuna per questo Paese, e non sono l’unico a pensarlo. Berlusconi è stato la rovina dell’Italia, in tutto: la sua etica, la sua educazione, il modo di trattare le donne. Ha avuto la possibilità di avere una maggioranza schiacciante in Parlamento e non è riuscito a fare niente, quindi non è neanche un grande statista. Ha fatto interessi privati in atto d’ufficio, ha messo le mani dappertutto ma non ha migliorato niente“.
Ed ha, quindi, concluso: “Se parliamo di Berlusconi all’estero ci prendono in giro, mentre in Italia quando qualcuno muore diventa santo. Ma il tempo mi darà ragione“.
Sicuramente il tempo ci dirà e ci farà scoprire moltissime verità, attualmente ancora segrete e ben custodite, che ci consentiranno di riscrivere, con maggior obiettività, la storia di un uomo che ha inciso notevolmente nella vita italiana di circa mezzo secolo. Insisto: “Le sue scelte nella tv commerciale e nell’editoria controllata non sono state meno incisive delle sue scelte politiche” La storia, è noto richiede tempo per acquisire un minimo di verità.
La bufala certa è la descrizione mediatica del cordoglio della gente comune per il suo decesso. Forza Italia, il partito azienda del Cavaliere, è ridotta al lumicino e non raggiunge il sette per cento, mentre la maggioranza di destra-centro, governa legittimamente. ma con meno del 29,5% del consenso degli aventi diritto al voto.
Nessuna meraviglia, dunque, che quei funerali descrittici come fotocopia di quelli a Londra della regina Elisabetta II fossero in realtà gran poca cosa, anche rispetto al potere mediatico del defunto.
Un’ultima considerazione. Incombe sui giornalisti, della carta stampata, del web, della televisione, il dovere di raccontare ai lettori i fatti come sono, poi siamo liberi di interpretarli secondo i nostri principi etici e morali, le nostre convinzioni, la nostra cultura, se l’abbiamo… Mentire sui fatti, ed ingigantirli o minimizzarli ad usum delphini è un comportamento indegno e gli ordini professionali, territoriali e nazionale, hanno il preciso dovere di stigmatizzare certi comportamenti, anche e soprattutto per ridare credibilità e non far scomparire questo meraviglioso “mestiere”.
Descrivere folle oceaniche farlocche o piazze vuote altrettanto vergognosamente false, per essere poi smentiti dal primo cybernauta di passaggio sui social sta più che mortificando questo mestiere e anche questo è un tema da approfondire e che vede coinvolto alla grande il defunto Cavaliere.
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