Artisti si nasce o si diventa?
Atelier di un artista….. ma Pablo Picasso, un artista geniale, conosciuto da tutti, apprezzato o meno, ma è nato grande artista o si è formato gradualmente?
Maria Catalano Fiore
In questo ultimo periodo, tra il Premio “Filippo Pugliese”, promosso da questa testata giornalistica, i Musei e Gallerie d’Arte che riaprono, mostre che si inaugurano, mi è capitato, più che in altri momenti di visualizzare e conoscere opere d’arte. Belle, meno belle, interessanti, ecc…è soggettivo, ma osservarle fa comunque riflettere.
Su un sito d’Arte qualcuno ha formulato una domanda: “Per fare Arte bisogna conoscere la Storia dell’Arte?” Con risposte molto controverse. Io ho espresso il mio sincero parere, ma volevo gridare: MA CERTO! e non solo la Storia dell’Arte, l’Anatomia, la Chimica dei colori, la materia, i vari modi di fare Arte e di fotografarla, tanto per citarne alcuni.
Senza dubbio si diventa artisti per una predisposizione innata, ma sicuramente occorre conoscere, imparare, sperimentare….E se qualcuno ribatte “Sono un artista astratto!”, ma cosa significa? Quel termine cosa implica?
Tutti i grandi dell’Arte sono stati “a Bottega”, hanno avuto una istruzione, hanno sperimentato comunque (persino i naif prima di raggiungere dei risultati) Anche i cosiddetti, molto genericamente, “Artisti Astratti” vengono da esperienze didattiche o di gruppo figurative prima di raggiungere in un progressivo percorso l’Astrazione o aderire ad un movimento preciso.
Pablo Picasso (1881-1973), ad esempio, prima di arrivare al “Cubismo” ha attraversato altri periodi creativi figurativi, sotto la spinta della madre; il “Periodo blu”, “Periodo rosa”, ecc…e non solo. Picasso conosce benissimo l’anatomia umana. Quando scompone le Donne di Avignone lo fa in modo estremamente corretto, gli arti, mani, occhi, conservano le dovute proporzioni.
Proporzioni che non si possono inventare, ma rispecchiano determinati canoni numerici stabiliti nel corso dei secoli e codificati da Leonardo da Vinci in poi. Il suo “Uomo Vitruviano” non è un semplice gioco numerico ma un esempio delle proporzioni di un corpo umano: il corpo umano si può iscrivere nel cerchio perfetto, simbolo di Dio e nel quadrato, interno, simbolo della terra. Vetruvio (Marco Vitruvio Pollone 80 a.C.-20 a.C. circa) nel suo trattato “De Architettura” si fa primo assertore di questa teoria, fa numerosi calcoli: la grandezza del capo è 1/14 del totale, l’ampiezza delle braccia, la lunghezza dell’avambraccio è pari a quella del braccio, la mano 1/3 dell’avambraccio, cosce, gambe ecc…
Quando si vedono postate, opere che rappresentano figure, anche di spalle, con schiena in evidenza e poi attaccature di omeri improbabili con braccini stretti, eccessivamente lunghi ed improbabili e sotto tanti “mi piace” o peggio “fabulus” vorresti aggiungere, ma sei educata, …..”ma un ripasso di anatomia no?? E lasci un laconico “interessante”.
Lungi da me salire in cattedra, solo dare suggerimenti…..
Signori artisti perché non GUARDATE le opere dei grandi, anche su internet, o i corpi umani su riviste di gossip o di moda prima di dipingere figure di donna? Poi ci sono furbizie….ho frequentato il Liceo Artistico e ne conosco parecchie. Dipingere una figura con un grande cappello che le copre un occhio….è perché non si riesce a creare l’altro simmetrico…. drappeggiare veli o stoffe nei punti “scomodi” copre carenze anatomiche ed altro…Forza gente, siate un po’ obbiettivi.
Passando al Paesaggio….ma è tanto difficile guardare le tecniche degli artisti/paesaggisti dell’800 o 900 napoletano o pugliese? William Turner, (1775-1851), inglese vissuto a Napoli, padre di tutti i paesaggisti, che ha fatto del paesaggio quadri e non solo sfondi di ambiente. Gli stupendi paesaggi quasi in movimento dei fratelli Raffaele e Francesco Spizzico o di Vito Stifano? Come sempre fingete, semplicemente, di ignorare questi nostri grandi maestri, dei veri mostri sacri, ma in patria snobbati.
Le “Nature Morte”….ma Ottone Rosai(1895-1957) , Mario Sironi, non vi dicono niente? Massimo Campigli, Salvatore Fiume.(1915-1997)…almeno cercate di proporzionare meglio gli oggetti!
Paesaggi urbani…..a volte attuali, a volte improbabili: cieli, mari, urbanizzazione di “maniera” senza un preciso messaggio, magari un dipinto ben eseguito, ma che non sarà sicuramente un’opera fondamentale nel panorama artistico. Ecc… un esempio moderno Vassilij Kandinskij (1866-1944) pittore russo, naturalizzato francese precursore e fondatore di tutta la pittura astratta.
Passando, poi, alle quotazioni…..Anni fa due fra i migliori galleristi italiani ERMANNO ORLER dell’omonima Galleria Veneziana (aperta da metà degli anni 50, attuale titolare della Orler Tv che insieme al canale Sky 867 trasmette 24h su 24 notizie sull’arte contemporanea) ed ELIGIO FULLI de “Il Gianicolo” di Perugia, con cui avevo stretti rapporti in fiere ed eventi, asserivano una cosa molto importante: “Il valore di un’opera non è determinato da quello che chiede l’artista, ma da quanto l’acquirente è disposto a spendere per ottenere quell’opera”. E’ vero!
Quando un artista, dilettante o principiante che sia chiede migliaia di euro per una sua “Opera” o crosta….è semplicemente assurdo. Bisogna basarsi non sulle opere immortali battute all’asta da Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo, fondata a Londra, da James Christie nel 1766, ma sulle quotazioni di mercato di artisti contemporanei disponibili in rete o su appositi cataloghi (di cui si entra a far parte, tra l’altro, presentati da galleristi di chiara fama).
La notorietà, la visibilità, farsi conoscere, lo sapete meglio di me, si ottengono solo partecipando a mostre o concorsi seri, non affidandosi a sciamani che distribuiscono attestasti e pacche sulle spalle. Spesso, come in questi ultimi tempi, pseudo mostre on-line mai avvenute e attestati neppure stampati su carta…..Aprite gli occhi! ma tanto, io ed altri, ci sgoleremo sempre inutilmente……
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