Carlo Giuliani-Guernica
Una pagina al giorno, un artista al giorno presente all’evento “l’Arte si riprende il colore”. Oggi vi ripresento l’artista più bohemienne del gruppo Carlo Giuliani. Una vita solo per dipingere.
Maria Catalano Fiore
Lunga carriera quella di Carlo Giuliani, sicuramente la più lunga e prolifica di tutti i partecipanti a questo evento, centinaia di quadri sparsi per il mondo, esposti dappertutto, in Gallerie, Case private, per strada…Si lui è ancora un artista, che si mette in gioco in un posto qualsiasi con il suo cavalletto i colori e le sue creature.
Sinceramente ci vogliono anni per capire tutta la sua fame di vivere, di dipingere continuamente, di muoversi, di indagare, di studiare i grandi, di girare per musei. E Carlo Giuliani ha visto e studiato Guernica, ammira Picasso, non come uomo, discutibile, ma per il messaggio che è riuscito ad imporre nel mondo dell’arte.
Ma Guernica è in bianco e nero…lui lo rivisita a colori, suddividendolo in tre grandi tele 100×80 per un totale di 300×80, Una grande Trilogia che lui chiama Caos-Berlino. Si ispira a Picasso, ma è totalmente indipendente.
Pablo Picasso è sicuramente una figura sovrastante il panorama artistico del ‘900. Sovrastante sull’arte, sulla società, sulle sue donne (articolo di Miguel Gomez , da noi pubblicato in data 2 maggio 2020). Donne che bruciava ed annientava in un rapporto di odio-amore. Pablo Picasso era, da buon spagnolo, un grande appassionato di Corride. Rimane sconvolto dalla tragica morte del suo beniamino, il Torero Joselito. Per celebrare la memoria di quella tragedia, mette in cantiere un’enorme tela di metri 8 x 3,5 che riempie di figure tragiche. titolo “La morte del torero Joselito”. Era il 1937, in Spagna imperversava la Guerra Civile, il Governo Social-Comunista si rivolge a Pablo Picasso per un suo quadro da esporre nel Padiglione Repubblicano dell’ Expo Universale a Parigi del 1938.
Pablo Picasso, che diventerà, non a caso, uno degli uomini più ricchi della storia, osservando l’opera della morte del Torero Joselito ha una pensata geniale! Fa qualche modifica alla tela e la rinomina”Guernica” (dal nome della città basca bombardata dall’aviazione tedesca e italiana) e la vende al Governo per la grande cifra di 300.000 pesetas dell’epoca, qualcosa come 3 milioni di euro di oggi, denaro versato prontamente da Stalin.
Pablo Picasso, ovviamente, è estremamente contento. Felici i Social-Comunisti che di quel quadro di tori e toreri ne fanno un simbolo. giunto sino a noi. e continuamente riproposto come simbolo di protesta della Umanità civile contro la barbarie nazi-fascista. Stando a molti critici d’Arte “Guernica è il più celebre quadro del secolo. Ciò grazie proprio a quella “sponsorizzazione” da parte della Sinistra. La tela picassiana, esposta temporaneamente a New York ha occupato tutto un salone del Metropolitan Museum, con milioni di spettatori.
Carlo Giuliani, l’ammira, la studia, ridimensiona un po’ le misure, ma la reinserisce in un nuovo contesto storico, non dissimile. La sua opera avrà per titolo “Caos-Guernica-Berlino”. In un viaggio a Berlino , guardando e analizzando il Muro rivede la disperazione dei volti del Guernica, la tragedia di un popolo, di famiglie, separate a tavolino e costrette ad assoggettarsi ad idee politiche non sempre condivise. Anni di tragedie e dolore e sangue solo per pura ideologia politica. troppi anni di sofferenza per gli abitanti di una nazione che avevano già pagato un prezzo altissimo, ma comunque avevano appoggiato più genocidi, Ebrei, Zingari, Rom, Slavi, Tedeschi stessi ecc…. Una strage interminabile di un conflitto mai veramente esaurito, anzi….
Il richiamo a Guenica c’è, seppure diverso: gente che fugge, gente che si sbrana, figure che ne scavalcano altre, occhi sgranati o vuoti, rassegnati, questo il personale messaggio di Carlo Giuliani contro il ripetersi di guerre e tragedie immani che purtroppo viviamo tutti i giorni a cui si è aggiunta anche l’attuale Pandemia.
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