CATTURANDO L’INFINITO

Giuseppe Milella, poeta e prosatore, dalla notevole sensibilità esternata nei suoi versi, molto apprezzati in numerose presentazioni. Propone la sua ultima pubblicazione.

Maria Catalano fiore

opera in poesie di Giuseppe Milella– L’incontro ed.2021

Giuseppe Milella, barese di nascita (20 maggio 1987), è abbastanza noto negli ambienti letterali pugliesi e non solo. I contenuti dei suoi versi sono apprezzati e di spessore. Pluripremiato in diverse occasioni. Ha cominciato una sua vera pubblicazione nel 2015 proseguendo in salita.

Questa sua nuova Raccolta di poesie “CATTURANDO L’INFINITO” è l’ideale prosecuzione di “Oltre le apparenze” pubblicato nel 2018.

Il Percorso scelto da Giuseppe è introspettivo, ma anche sviscerato, anche urlato, come nella scelta di usare le LETTERE MAIUSCOLE PER IL TITOLO. Sono si sue emozioni profonde, ma anche essenziali, schematiche, a volte anche esperienze dolorose e situazioni scomode, esternate in poche righe, ma non ermetiche.

Questo suo vissuto poetico a volte condensato in poche righe, a volte più aperto e sciorinato in più versi poiché situazioni e personaggi richiedono più parole, più tempo ai lettori per interpretarli.

Giuseppe ripercorre le sue emozioni fondate principalmente sull’empatia e nella prospettiva di una società migliore, risvegliando quello che è ancora buono in noi e che nascondiamo accuratamente nella vita di tutti i giorni.

La Poesia può contribuire a questo risveglio della comunità ed in questa ricerca di speranza che oggi come oggi ci occorre tutta. la nostra speranza per riuscire a “CATTURARE L’INFINITO”…..E intanto si fa sera”, conclude Giuseppe Milella, sulla scia dei famosi versi di Salvatore Quasimodo, un grande poeta del ricordo e della speranza.

Giuseppe Milella recita

UNO SPECCHIO RIFLESSO

Mi guardo riflesso

in quel vetro appannato/una finestra socchiusa

realtà cruda e angusta/, guardo nel vuoto

in un silenzio irreale/e penso perplesso:

Ormai è la fine.

Oltre quell’improvvisato

ed impalpabile specchio, scorgo un ombra

rarefatta e sfumata, è la mia immagine

opaca e sbiadita/stantia come il tempo,

che scorre e passa.

L’ieri è già vecchio/superato e dimenticato,

tutto sembra lontano/cosi inutile e frivolo,

solo un ricordo sgualcito, perché adesso

di tutto quel che è già stato/non ha più nulla

alcun senso

e nessuna importanza.

LA MORTE

La morte / è il principio/ dell’infinito

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