Christo impacchetta l’Arco di Trionfo a Parigi
Chisto Javasev e Jeanne Claude Denat de Guillebon, un sodalizio lungo tutta la vita, Il progetto di una vita realizzato dai loro collaboratori a Parigi.
Catalano Fiore Maria
Questa monumentale opera, postuma, del noto artista della “Land Art” Christo Javasev (1935-2020) è un omaggio alla sua compagna di vita Jeanne Claude Denat de Guillebon, che lo ha preceduto.
Un sodalizio incredibile nella vita e nell’arte questo tra Christo e Jeanne Claude: bulgaro lui, con l’arte nel sangue che cerca di affermarsi prima a Praga, poi a Parigi, dove per campare fa ritratti a delle signore. Qui conosce Jeanne, appartenente alla nobiltà militare, lei gli commissiona il ritratto della madre e poi…la storia li travolge, lei è sposata, lui fidanzato con la sorella, ma poi comincia la loro storia sino alla morte. Ironia della sorte: erano nati nello stesso giorno il 13 giugno 1935.
Dalle prime esperienze controcorrente già all’Accademia, dove dipinge contadini bulgari nelle poche ore di riposo, contravvenendo a quanto chiede il regime, passando dai ritratti parigini, Christo comincia ad impacchettare oggetti di uso comune, poi cose più grandi e in evidenza in un suo particolare gioco di presenza/assenza.
Nella loro arte, Christo disegna e progetta, Jeanne Claude organizza, comincia a stigmatizzarsi quella che sarà definita “Land Art”, ad intervenire su paesaggio e monumenti modificandoli ed impacchettandoli anche se in modo provvisorio.
Indubbia l’influenza che Man Ray (nome d’arte di Emmanuel Radnitzy, pittore, fotografo e grafico statunitense 1890-1979) massimo esponente internazionale del “Surrealismo” e poi del “Dadaismo”; il suo stesso nome significa “Uomo raggio”, ha su Christo. Guardare oltre, impacchettare il bello, il presente, per proiettarlo verso il futuro.
Questa istallazione parigina programmata per il 2020 e poi traslata al 2021 implicherà l’utilizzo di 25.000 metri quadri di propilene riciclabile e 7 km di corda rossa. la realizzazione dell’opera, a disposizione del pubblico dal 18 settembre al 3 ottobre 2021, sarà realizzata da alcuni collaboratori dell’artista e, come le precedenti, completamente autofinanziata da un sistema di prevendita di materiali ed altro. I disegni progettuali di Christo, realizzati nell’arco di 60 anni di “culla” di questo progetto, saranno battuti all’asta da Sotherby’s.
Jeanne Claude ha da sempre adottato questo sistema di autofinanziamento, è stato già duro ottenere permessi dalle varie amministrazioni statali e comunali. L’ultimo importante lavoro di Christo, in Italia, nel 2016 è stata la “Floating Piers”, quella passerella dorata sul Lago d’Iseo che è stata letteralmente presa d’assalto da fruitori, turisti e curiosi.
Collateralmente è prevista una mostra retrospettiva di Christo-Jeanne Claude presso il Centro Pompidou a Parigi.
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