Damiano Bitritto a Venezia
Succede a pochi di arrivare a Venezia…. ma l’impegno e le idee premiano sempre! Bisogna lavorare ed aver pazienza…..
Maria Catalano Fiore
Venezia 2022 – L’importante Biennale d’Arte ha preso il via il 23 aprile, ne abbiamo già parlato. L’Italia, per questa edizione 2022, ha presentato un solo artista Gian Maria Tosatti. Scelta opinabile o meno, comunque tante sale… per uno soltanto….forse uno spreco, si poteva concedere spazio a qualche altra valida proposta artistica.
Venezia, comunque, non è solo sede della Biennale o della Mostra Cinematografica, nell’arco temporale che va da aprile a tutto settembre, e nel circuito o ambito culturale/artistico veneziano, o meglio italiano, trenta sono le ulteriori sedi designate a mostre, musica, proiezioni ecc…
Anche queste esposizioni in sedi diverse, come eventi collaterali, sono vagliate ed ammesse solo dalla curatrice di tutto il “Progetto Biennale” Cecilia Alemani. Queste esposizioni, offrono ugualmente, infatti, al vaglio della critica e del pubblico, di tutta la nostra nazione ed oltre, sia una più ampia offerta di partecipazioni, che arricchiscono il pluralismo di voci artistiche. che caratterizzano sin dalla sua fondazione la Biennale di Venezia, sia l’emergere di nuovi talenti.
In una di queste sedi: il magnifico Palazzo Pisani Revedin, ubicato nel sestriere di San Marco, nei pressi di Campo Manin, diretto da Samuel Sarkis Baghdassarian, con la collaborazione artistica di Aldo Maria Pero e Licinia Visconti, sono state selezionate ed ammesse le opere del nostro amico Damiano Bitritto.
Un invito prestigioso in questa sede espositiva che ha lasciato un po’ basito Damiano, ne abbiamo parlato, ed ovviamente l’ho spronato. Da parte sua un grande impegno in questi due mesi nel creare o/e rivisitare sue opere, seguendo sempre il filo del discorso artistico che porta avanti, con buon successo, da tempo.
Damiano, nel suo discorso artistico è partito dalla “Terra”, è su questo filo conduttore, che prosegue il suo discorso, usando terra, pietra, legno, chiodi di ferro. E’ un autodidatta, ma non è certo privo di profondo significato che si trasforma in buona manualità ed impeto creativo.
Manualità e creatività che si riscontrano pienamente, sia nel suo lavoro abituale, che nelle sue creazioni artistiche.
La “Terra” per lui importante in tutti i significati della parola: Terra come “Madre Terra”, terra da toccare e plasmare, terra che dà la vita in tutte le sue forme ad ogni essere vivente.
Terra che noi uomini non rispettiamo più, la sacrifichiamo, spacchiamo, cerchiamo di risarcirla, ma il guaio è già stato fatto.
Terra che noi calpestiamo, spesso “pestiamo”, nel senso più brutale dell’espressione, da nord a sud da est ad ovest, senza lasciarle tregua.
Terra e pietre che assumono un profondo significato di impeto e di dolore come nella sua opera “Un cuore di pietra…”. Damiano ha da poco perso suo padre e nell’impeto irrefrenabile del dolore colpisce questa pietra. La pietra si spacca in sei sezioni, una per ognuna dei suoi fratelli.
Per Damiano un segno importante; decide di inchiodare, questa pietra, su un asse nel suo laboratorio.
Venezia rappresenta, sicuramente, una tappa importante nel suo percorso artistico, anche se Damiano, forse, nel suo stupendo cuore puro, non si rende ancora conto. Forse proprio la sua amata “Terra” lo sta guidando, o le pietre della sua Puglia.
Le Pietre di Puglia, e non solo, che hanno un profondo significato nella costruzione di ogni magnifica Cattedrale, o di ogni manufatto eretto dall’uomo sulla terra. Pensiamo un attimo a Stonege…Dolmen…Stele… assumono il significato stesso della presenza dell’uomo.
La pietra è vita come la “Madre Terra” stessa, come “Eva” la madre primordiale di ogni essere umano vivente, che Damiano rispetta e protegge, cercando di espandere il suo messaggio.
Complimenti a te, Damiano Bitritto, da tutta la redazione de Lavocenews.it con l’augurio di non fermarti mai nella diffusione della tua arte e del tuo messaggio ecologista, ma al tempo stesso, un messaggio artistico dettato dal tuo cuore.
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