Dario Franceschini e la sua cinecittà

Che il ministro Franceschini , abbia un Ego spropositato, ormai è noto a tutti. Che si senta re di Pompei e imperatore di Cinecittà, pure, alla sua produzione di “perle” in questo periodo, siamo abituati, speriamo che siamo utili al settore Cinema e Spettacolo in seria sofferenza.

Maria Catalano Fiore

Il 28 aprile 1937, ben 84 anni fa, venivano inaugurati ufficialmente da Vittorio Mussolini, loro promotore e progettista, gli Studi di Cinecittà a Roma. Una vastissima area dove già si giravano dei film e che sarebbe diventata la Grande ed imponente “Hollywood sul Tevere”, fonte di lavoro per molti, non solo attori, ma tutto un grande indotto.

Cinecittà è anche, con il Sito Archeologico di Pompei, dal quale spesso emergono reperti importanti come con una bacchetta magica, uno dei cavalli di battaglia del ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini.

Nei giorni scorsi si vociferava qualcosa, ora pare confermato, il governo ha finanziato 29 progetti, in deficit ovviamente, per complessivi 30 miliardi. Tra questi progetti vari, Ecobonus, Recovery fund, ecc….il ministro Dario Franceschini ha ottenuto più di tutti: 1,76 miliardi per rimettere in sesto i Beni Culturali.

Per il suo Mega progetto di Cinecittà, bandiera di Franceschini, saranno stanziati 300 milioni di euro. L’augurio e che questi soldi, esistenti solo sulla carta, a quanto pare, siano ben spesi per incentivi fiscali e finanziamenti per il Cinema e tutto il suo indotto. Speriamo!

Franceschini, come al solito enfatizza e si preoccupa solo del suo ego. E’ stato scorporato il suo impegno con il Turismo, creando un Ministero apposito, ma… L’impegno da parte del neo-ministro pare scarso, a stento ne conosciamo il nome: Massimo Garavaglia, politico, laurea alla Bocconi in economia, esperto in gestioni aziendali. Ma l’azienda Italia, non sta messa proprio bene, se poi i fondi vengono dirottati, come si esce da questo “Cul de sac?”.

Massimo Garavaglia

Il Ministero del turismo,-istituito nel 2021, già presente, anni fa nel 1959, nel governo Segni, come dichiara Franceschini: “Una scelta giusta per un settore così colpito dalla crisi”, lacrime di coccodrillo….

Aspettiamo buone nuove…

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