Edicola votiva, con presepe, a Bitonto
Le edicole votive rappresentano una storica tradizione radicata in molti paesi, abbastanza frequente trovarne nei vicoli ed androni pugliesi, più rare quelle che ospitano presepi. In copertina una edicola con san Nicola a Bari.
Maria Catalano Fiore
Una interessante segnalazione, da parte dell’amica Eva Muti, sulla presenza di una stupenda edicola votiva, contenente un antico presepe a Bitonto.
L’Edicola è una piccola struttura architettonica, con funzione di ospitare e proteggere quello che vi è racchiuso. Il termine che deriva dal latino “aedicula”, diminutivo di “aedes” tempietto. Nasce dall’antico culto di conservare e venerare i lari e i penati (dei ed antenati) tramandato da secoli.
Le edicole si trovano generalmente in aree urbane, nelle viuzze dei centri storici, all’ombra di archi di pietra o sulle facciate a protezione degli abitanti della zona, che ne hanno cura, aggiungono fiori freschi e lampade votive, ci convivono.
Spesso, queste Edicole votive, si trovano, anche in zone agricole, in prossimità crocevia di strade di campagna. Formano un vero e proprio “reticolato religioso”. Queste piccole strutture appaiono in un uso, molto più diffuso, dal XII sec. D.C. in poi. In Puglia, le edicole, vengono definite anche “madonnelle” o “nicchia”.
Questa edicola bitontina appare particolare per due motivi: innanzi tutto perché conserva non un solo santo o madonna, ma una scena di gruppo. Infatti, è stata estrapolata da un antico presepe, probabilmente settecentesco a giudicare dagli abiti e decorazioni tardo barocche.
Eva ci racconta, infatti che suo nonno, Gaetano Tiene, una persona brava e buona, un suonatore di contrabasso presso il Teatro Comunale “Tommaso Traetta” di Bitonto, all’epoca Teatro Umberto aveva ereditato dalla suocera, De Santis Rosaria, e lei prima ancora da sua madre, una bellissima “Campana” di vetro, però piuttosto datata. Pensò bene, quindi, di smontarla e di recuperare i figuranti per poi inserirli nell’edicola votiva all’esterno di casa sua, attrezzandola, con una struttura realizzata, da lui, in legno e conchiglie marine.
Nonostante le eccessive superfetazioni votive, segno comunque di una profonda devozione, e cura, popolare, si riescono a notare i particolari originali ed antichi delle statue sicuramente di buona scuola settecentesca napoletana.
Mi riservo di constare meglio, de visu, i manufatti. Esaustiva una pubblicazione specifica da parte di AA. VV : Le Edicole votive a Bitonto, ed. Feltrinelli 2013.
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