“Frammenti di donna”
Una bellissima location, storica, nel bellissimo comprensorio di Gravina in Puglia particolarmente adatta ad ospitare anche opere d’arte. “Frammenti di Donna” ha acquistato una giusta collocazione.
Maria Catalano Fiore
personale di Roberto Capriuolo
Vernissage ieri sera, nella splendida atmosfera del “Divina Gula”- Gravina in Puglia, della personale “Frammenti di Donna” di Roberto Capriuolo. La mia presentazione, per le note norme anti-Covid, non in presenza ed in modo anomalo.
Presentazione anomala, e cura della mostra a distanza, comunque ne sono ben felice, soprattutto perché rappresenta un segno di ripresa, non solo per gli artisti, ma anche per le location che li ospitano.
Conosco Roberto già da qualche anno, mi ha attratta, come artista, per la sua voglia di fare, dipingere, sperimentare sempre nuove tecniche, materie e colori. Un artista che difficilmente si ferma. Siamo tutti in un momento di crisi, anche depressione, preoccupazione, ma è importante credere in qualcosa, credere in una ripresa, e Roberto lo dimostra pienamente. La Storia e la Storia dell’Arte ci dimostrano come, anche in momenti bui, di guerra o crisi, si formano nuove idee e/o movimenti importanti.
Approfittare delle pause per riflettere, per sperimentare, per portare avanti discorsi e contenuti. Roberto non dipinge soggetti in modo casuale, il suo è un profondo discorso sociale, spesso di autentica “denuncia”. Ed ecco apparire le sue figure: Bimbi in guerra, Donne maltrattate, vilipese o, di contro figure importanti e matriarcali.
Il suo è un lungo discorso cominciato attraverso il ciclo delle “Falene” insetti luminosi, che vivono di notte e si esaurisco nello spazio di una notte. Falene come donne costrette dalla vita ad un ruolo marginale e servile che spesso pagano con la vita stessa. Da questo ciclo anche dei versi ed un bellissimo corto metraggio. Il discorso prosegue su donne violate, su sofferenze, su altre opere e altri girati molto particolari sino a “Frammenti di Donna”.
La spinta nasce dall’utilizzo di cocci di creta, ritrovati casualmente, dall’idea di cominciare a dipingere occhi di donna, occhi ispirati a reperti storici, occhi più attuali, occhi vivi ed occhi sofferenti, occhi che rappresentano un universo. Le cronache ogni giorno riportano di donne picchiate, uccise dai loro compagni o mariti, spesso sotto gli occhi dei figli. Donne mercificate, donne che vorrebbero una “integrazione”, ma diventano vittime sacrificabili di assurdi riti tribali, padri-padrone, stolker, e chi più ne ha più ne metta. La situazione femminile non da segni di mutamento, anzi peggiora.
Una donna può essere uccisa o, peggio, “frammentata”. La sua volontà, e personalità ridotte in totale dipendenza, perché questa nostra società lo vuole. Una donna non può emergere, viene calunniata e derisa anche se occupa un importante ruolo Reale o politico. E’ sempre sotto l’occhio dei riflettori, non deve dimostrare cedimenti, fare ma non parlare….e la cronaca lo dimostra: la Presidente della UE, viene lasciata senza sedia durante un incontro ufficiale, Ministre insultate o minacciate, libri autobiografici girati a testa in giù, in una squallida rievocazione, ragazze che spariscono perché rifiutano di portare il velo islamico o dei matrimoni combinati…… la cronaca è piuttosto ricca ogni giorno che passa.
Roberto mette a nudo, donne in sofferenza, anche miti, ma soggiogate. Particolarmente bello e significativo, un cortometraggio in preparazione, mi pregio di aver visionato un’anteprima, ma non voglio anticipare il suo contenuto forte, un vero “Messaggio di denuncia”. Per il momento godiamoci le sue opere esposte in questi bei locali della “Divina Gula” e guardiamole con attenzione. Se guardiamo bene i tanti dettagli e citazioni si aprirà un mondo di sentimenti e sensazioni incredibili. Se dovessi inquadrare artisticamente Roberto Capriuolo lo ascriverei al “Simbolismo” a tratti anche “Metafisico” sviluppatosi tra le due guerre. Scia di un importante “guardare le cose oltre la forma, scrutarne l’anima”.
Questa personale fruibile sino al 5 giugno 2021 è un preludio a nuove esperienze di questo artista, selezionato per la Bibart, Biennale d’Arte a Bari, e sicuramente pronto per Personali impegnative. Spero di essere ancora io a presentarlo al pubblico “de visu” e a seguire il suo percorso in modo più esaustivo. Se siete in zona, non perdetevi una puntatina al “Divina Gula” e, soprattutto, osservate i particolari e riflettete.
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