Il Lavoro negato
Quanto ha senso questa giornata in questo periodo? Cosa dobbiamo ancora aspettarci? e soprattutto alcune categorie di lavoratori cosa possono aspettarsi nel futuro…….?
Maria Catalano Fiore
versi di Mino Barba
Queste righe rappresentano le grida accorate di un uomo che vede sminuito il proprio lavoro, un padre con un figlio nato già nel Covid, una persona che vede un futuro molto nebuloso….
Come dargli torto, Mino Barba, poeta, scrittore e compositore gallipolino, nella vita reale ha uno stand di abbigliamento itinerante. Ci siamo conosciuti così, in periodo estivo, svariatissimi anni fa, prima un rapporto cordiale poi via via più amichevole sino a dirmi che si dilettava a scrivere. I suoi scritti mi piacciono, sono reali, sono espressione di un uomo che tutti i giorni è costretto a tenere i piedi ben piantati per terra. Anche quando sono liriche d’amore verso la sua compagna di vita, verso suo figlio, hanno sempre un riscontro realistico.
Mino è un autodidatta, si è formato leggendo, ritagliandosi momenti, ha frequentato poco anche la scuola dell’obbligo, suo padre da quando aveva 7 anni lo ha portato per mercati come aiutante. Anche lui non aveva molta scelta, poi è mancato e Mino ha portato avanti l’attività. Ha quindi una vasta esperienza di vita, e se in altri momenti si è rimboccato le maniche, adesso….gli cascano le braccia.
Leggete attentamente.
IL LAVORO NEGATO
Benedetto sia il lavoro, /è dignità, soddisfazione,
completezza.
L’uomo se ne è privo, /non vive, non realizza,
non è niente.
Ora manca tutto,/quel poco che c’è,
viene soppresso.
Non viene tutelato,/anzi, quasi abolito,
incomprensibilmente.
Padri disperati,/ricattati, obbligati,
Per quel poco che c’è.
Non esistono mestieri,/ma una produzione pazza,
incontrollata.
Siamo pieni di tutto,/al ribasso dei prezzi,
operai sfruttati, malpagati.
Manca quel che serve/davvero
l’utile, l’essenziale,/ciò che rende vivi.
Il progresso incalza,/lascia tutto indietro,
pure la dignità umana….
Mino Barba 1maggio 2021 inedita dir. ris.
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