Incontro con Margherita Sciddurlo: “Serve più attenzione all’arte”
La professoressa molese, nota per i suoi concerti organistici, si racconta a “La Voce News”
Dopo aver ascoltato Pietro Sportelli, direttore artistico e responsabile della “Notte Bianca dei Giovani di Mola di Bari”, continua il nostro viaggio nella conoscenza delle forme artistiche che trovano espressione nel territorio, quello molese in particolare.
Abbiamo, quindi, ascoltato Margherita Sciddurlo, docente di organo e concertista, come da lei stessa raccontatoci.
Vuole partire dal raccontare meglio ai lettori, che magari non la conoscono ancora, di cosa si occupa nello specifico?
Sono una donna normale, sposata, con due figli studenti
e con tutte le incombenze e gli impegni di una famiglia: spesa, pranzo,
lavatrice, bollette. Ma svolgo anche un lavoro che mi piace e mi realizza come
persona: sono una docente di organo e concertista. Ed è proprio questo mio lavoro
musicale che suscita ammirazione, interesse e varie domande: “Ma come fa?” “È
possibile lavorare con la musica?” “Non è solo un’attività gratuita e
piacevole?”.
Ecco la mia storia artistica.
Mi sono diplomata in Organo e composizione organistica presso il Conservatorio
“Niccolò Piccinni” di Bari ed attualmente insegno la medesima materia al
Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli dopo averlo fatto in quelli di Cagliari e
Matera. Non mi faccio mancare concerti in Italia ed in giro per il mondo che mi
hanno dato la possibilità di suonare gli organi più prestigiosi nelle
cattedrali più belle d’Europa.
Per tanti anni ho portato avanti un interessante progetto in duo con il
sassofonista Pietro Tagliaferri con il quale ho registrato tre CD, un progetto
che mi ha consentito di avvicinare il pubblico alla musica organistica in modo
più accattivante. A questo si aggiungono altre sperimentazioni in duo con
l’arpa, con le percussioni e il violino. Undici anni fa, ho deciso di dedicarmi
alla città dove vivo, Mola di Bari, che custodisce nella chiesa di S. Antonio
il prezioso “Petrus de Simone” del 1747. Ho pensato di valorizzare l’unico
organo allora presente, così sono nati “I Concerti di Santa Maria del Passo” la
mia bella creatura… Permettetemi la licenza, ne sono davvero orgogliosa. Organizzo
ormai da undici anni il Festival Organistico Internazionale e le soddisfazioni
che mi ha dato sono tante e il pubblico non si stanca mai di ascoltare la
musica antica grazie al meraviglioso suono di questo strumento restaurato
egregiamente da Pierfrancesco Pagliarulo di Castellana Grotte nel 2007 dopo quasi
mezzo secolo di abbandono.
Può quindi spiegarci bene cosa significhi organizzare un concerto, uno spettacolo, che riesca ad arrivare a tanta gente…
Intanto bisogna recuperare i fondi per pagare gli
organisti e le spese di gestione dei concerti che, nel nostro caso, vengono
offerti al pubblico gratuitamente e organizzati da Arte & Musica,
l’Associazione Culturale senza scopo di lucro di Mola di Bari appositamente
fondata nel 2010, e della quale sono Presidente e Direttore artistico.
Considerati i tanti amici organisti di valore sparsi in Italia e all’estero,
organizzare un minimo di cinque concerti l’anno, compreso il mio, offerto
gratis, non è un problema. Se ci fossero più fondi potremmo aumentare gli
eventi musicali. In parte già lo facciamo dando spazio ai giovani allievi dei
conservatori e organizzando concerti sul nuovo organo meccanico Francesco Zanin costruito nel 2018 e
offerto da un fedele alla Parrocchia del SS. Rosario in San Domenico, sempre nella
mia città. I nostri concerti sono seguitissimi da un pubblico che ha imparato
in questi anni ad amare la musica organistica seguendo le nostre proposte. Nei
circa 50 minuti di musica si crea una grande suggestione ed empatia e la
possibilità di interagire con lo strumento tornando indietro nel tempo mentre
si ascolta uno splendido strumento del 1747.
Gli amanti di musica colta non mancano tanto che molti provengono da altri
paesi della Provincia e della Regione. Oltre ai tradizionali manifesti e
locandine, i moderni media offrono un grande ausilio. Di grande aiuto sono la
stampa locale e la Gazzetta del Mezzogiorno.
Qual è la difficoltà più grossa nel momento in cui, a causa delle misure di contenimento per il contagio da Coronavirus, si è costretti a rinviare un evento, magari già programmato e atteso da tanto?
Certo quest’anno ha una storia
a sé. Sicuramente la difficoltà più grossa è quella economica.
Il materiale pubblicitario e le brochure di qualità non potranno più essere
utilizzate; ci sono i biglietti aerei da rimborsare e il disagio psicologico di
aver fatto tanto lavoro senza poterne godere.
Noi speriamo di recuperare i concerti che sono già saltati o che non si
potranno tenere, non sapendo quando la gente potrà ritornare a stare insieme.
Riprogrammeremo in funzione degli impegni dei concertisti e avremo una stagione
meno concentrata come da tradizione. Quest’anno, tra l’altro, è in programma per
Ottobre la Seconda Edizione del Concorso Nazionale Organistico “Petrus de’
Simone” riservato ai giovani concertisti. Sono sicura che riusciremo ad offrire
quanto il nostro appassionato pubblico si aspetta! Qualche difficoltà l’abbiamo
avuta anche con la registrazione del CD con la Tactus che sicuramente uscirà con qualche mese di ritardo, ma spero
davvero di poter regalare qualche copia ai nostri soci sostenitori appena sarà
possibile tornare alla normalità.
Ritiene che, al netto di questa situazione un po’ complicata, servano un impegno e un riconoscimento maggiori di istituzioni e autorità al lavoro di voi artisti?
È una nota dolente della situazione italiana considerate le tante orchestre che chiudono o hanno già chiuso. Siamo il Paese dove è stata inventata la musica! Dove è nata l’Opera e molti giovani stranieri vengono per imparare nei nostri Conservatori, frequentati come non mai. Certamente non c’è l’attenzione che meriterebbe tutta l’arte, in generale. Anche i nostri piccoli concerti sembrano un miracolo. Per fortuna, al poco che gli Enti Pubblici offrono si aggiunge l’aiuto dei privati e si riesce ad andare avanti. Ma sapesse che fatica ogni anno ripartire da “zero Euro in cassa!”.
In che modo lei consiglierebbe alla Politica di aiutare le espressioni artistiche?
A livello regionale, per esempio, differenziando le
offerte in funzione delle manifestazioni. Il nostro piccolo festival di poche
migliaia di Euro non ha nessuna possibilità di finanziamento partecipando a bandi
milionari per le grandi ed interessantissime manifestazioni di ogni genere come
spettacoli teatrali, stagioni operistiche, aiuti al cinema e ai festival
cinematografici, ecc… Ci abbiamo provato, ma invano, così come non si accorgono
di noi le grandi reti televisive, RAI, Telenorba, attentissime, invece, ai
cantanti di musica leggera non sempre di buon livello…
Eppure, a Mola, per suonare lo splendido “Petrus de’ Simone” sono venuti grandi
organisti italiani e stranieri! E ci hanno anche fatto una grande pubblicità!
Ringraziamo ancora la pazienza e la disponibilità che la professoressa Margherita Sciddurlo ci ha mostrato, consentendoci di aprire una finestra sul mondo della musica che speriamo, col tempo, possa diventare un appuntamento fisso.