La fabbrica di San Pietro

E’ proprio giusto affermare che si tratta di “Una fabbrica di San Pietro” qualcosa a lunghissimo termine dove la fine non si vede quasi mai. Attualmente è anche una espressione politica che indica lo sfidare la costituzione e promulgare una legge con tempi eterni.

Maria Catalano Fiore

Raccontare, anche se per sommi capi, la costruzione della Basilica di San Pietro a Roma è un argomento lungo e molto complesso. Dalle origini, infatti, sono quasi mille anni e….non finisce qui. Non che questo sia l’unico monumento con una storia lunghissima, considerando poi, lavori di rifacimento, restauro, di pulizia giornaliera, lavaggio vetri, guano dei piccioni ecc… Ci sono episodi storicamente importanti, lavori meno eclatanti, ma comunque necessari per la manutenzione di qualsiasi monumento, soprattutto se è una enorme macchina per far soldi! Non vorrei essere prosaica, ma la fede, in questa enorme Fabbrica, si calcola per stanze visitate e biglietti staccati. Se si volesse compiere il giro completo, a prescindere dal fatto che non basterebbe una giornata, ma forse, in due, non sarebbe sufficiente, neanche uno stipendio medio.

Veduta parziale di Piazza San Pietro e della Basilica, nei dintorni uffici vari, alloggi per prelati e militari,giardini ecc

Torniamo alla Storia. La sua prima progettazione comincia nel IV secolo quando l’Imperatore Costantino, nel 318, decide di far erigere una bella Basilica nel luogo in cui l’Apostolo Pietro è stato sepolto. Nel 329 fu completata ed utilizzata per la Celebrazione del Culto, come cimitero coperto e anche come sala per banchetti funebri.

Planimetria della zona, che comprendeva in gran parte Il circo di Nerone

Si distingue chiaramente la pianta a cinque navate a semi-croce romana. Durante tutto il periodo Alto Medioevale diventa luogo di pellegrinaggio per tutto l’Occidente.

Ecco come si presentava la Basilica Costantiniana sino al inizio 1500. Abbastanza imponente, ma la celebrazione dei funerali, l’alloggio per i prelati e le incurie varie, l’avevano piuttosto impoverita.

Gli scavi archeologici, eseguiti sotto l’attuale Basilica, le iscrizioni, le testimonianze ecc.. hanno permesso questa ricostruzione abbastanza fedele all’originale.

Nel 1506 Papa Giulio II da il via alla demolizione e alla sostituzione di quella preesistente, commissionando tutto all’architetto Donato Bramante, già molto noto per i suoi lavori alla corte dei Montefeltro di Urbino e a Milano presso gli Scaligeri. Bramante propone di rivoluzionare tutto e di progettare il tutto come una enorme Croce Greca con al centro una cupola e l’altare maggiore. Tornare cioè all’assetto delle Chiese Bizantine dell’XI secolo. Nel 1514 Bramante, già attempato, muore. Il lavoro passa al suo allievo Raffaello Sanzio, Urbinate, con stessa formazione dai Montefeltro. Furono discusse varie proposte, tutte valide, ma Raffaello, a soli 37 anni muore nel 1520. La costruzione continuerà sotto la guida di Antonio da Sangallo il giovane, sino al suo compimento nel 1538.

Alcune cose erano ancora incompiute cosi, alla morte di Antonio da Sangallo, Così nel 1546 venne scelto un nuovo architetto, anche scultore e pittore, Michelangelo Buonarroti che sconvolgerà ulteriormente la forma data dal Bramante e dal Sangallo. Questa sua costruzione, ancor più superba, verrà terminata, 24 anni dopo la sua morte (Roma-1564) da Domingo Fontana e Jacopo della Porta, nel 1588.

Rimaneva ancora da portare a termine la facciata e progettare adeguatamente la piazza antistante. Papa Paolo V decide di estendere la chiesa verso l’esterno con nuova progettazione dell’architetto Carlo Maderno. La pianta a croce Greca riprende il suo assetto a Croce Latina. La “Facciata fu costruita tra il 1607 ed il 1612 da Gian Lorenzo Bernini, il 1614 richiamato per costruire il sontuoso baldacchino che si innalza sull’altare maggiore.

Baldacchino dell’altare maggiore di Gian Lorenzo Bernini, semplicemente sontuoso e stupendo adatto alle grandi cerimonie papali.

Dopo la morte dell’architetto Carlo Maderno, Bernini assume il compito di terminare la decorazione interna di tutta la Basilica, uniformandola a tratti e conferendole il definitivo aspetto attuale. Progetta e decora anche la grande piazza conferendole quel particolare aspetto di abbraccio di fede

Ancora: alla caduta dello Stato Pontificio, 1860, l’assettodi quello Stato subisce delle variazioni e cede dei terreni, Altri terreni sono costruiti per l’esigenza di avere uffici e appartamenti di accoglienza completati da Pio X. Nel 1967 altre modifiche a seguito delle nuove disposizioni di Paolo VI. Nel 1988 Giovanni Paolo II ribadisce l’autonomia dello Stato Pontificio.

Lavori continui con Papa Francesco ecc…. La Fabbrica di San Pietro!

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