La “Santa Caterina” di Barbara Longhi
Santa Caterina d’Alessandria. Barbara una pittrice riconosciuta ed apprezzata in un’epoca di soli uomini, una donna brava e che si fa valere.
Maria Catalano Fiore
Barbara Loghi ( Ravenna 1552-1638) una pittrice donna in epoca manierista, epoca contrassegnata dalla predominante maschile.
Una donna che ha dipinto una delle più belle Santa Caterina che esistono. Senza togliere nulla a nessuno Barbara coglie non solo la Santa, ma la Donna elegante e colta, madre e guerriera, una Donna degna di essere la Co-patrona d’Italia.
Barbara è figlia del pittore Luca Longhi (1507-1580), manierista. Trascorre la maggior parte della sua vita insieme al fratello maggiore Francesco presso la bottega paterna di Ravenna dove si forma come pittrice diventando una rinomata ritrattista, tanto da essere citata anche da Giorgio Vasari nelle sue “Vite”.
Il Vasari, infatti, che a Ravenna ha soggiornato un paio di mesi, nella biografia di Francesco Primaticcio, tracciando un rapido panorama della pittura romagnola del tempo, arrivando a parlare di Luca Longhi identifica nella ragazza delle nozze di Cana il ritratto di Barbara Longhi, figlia di Luca, anch’ella pittrice e commentando che: “una sua figliuola ancora piccola, fanciulletta chiamata Barbara disegna molto bene, et ha cominciato a colorire alcuna cosa con assai buona grazia e maniera“. Vasari ha conosciuto Barbara personalmente quando lei aveva appena 15 anni, ma ne aveva intuito il talento.
Per il resto, del suo privato, si conosce ben poco; in particolare se si è mai sposata o ha avuto dei figli. Anche se pare ancorata a Ravenna le sue opere sono a Milano, Bologna, sino al Louvre a Parigi.
Non si conosce il numero esatto delle sue produzioni, molte sue opere, così come usavano tutti i pittori mediocri con figlie brave, sono firmati dal padre.
Escluso i molti ritratti, i grandi dipinti sicuramente attribuibili a Barbara, circa una quindicina, riproducono sovente temi religiosi come appunto la “Santa Caterina d’Alessandria” presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. Quest’opera proviene dal Monastero di Classe in Ravenna. Una Santa Caterina alquanto inedita come fa rilevare uno studio di Raffaella Zama già nel 2002 e ultimamente anche pubblicato da “Finestre sull’Arte” del 21/11/21 in cui è verosimile che l’artista si sia ritratta con le sembianze della Santa per offrire una precisa immagine di lei. Questa Santa Caterina è stata per la prima volta attribuita esclusivamente a Barbara Longhi, nel catalogo della Pinacoteca compilato dal noto storico dell’arte e numismatico Francesco Malaguzzi Valeri (Bo 1867-1928)
Barbara è una Donna, una Pittrice (Con la quale bisogna usare le maiuscole) che opera in silenzio con il suo talento e senza alcuna forma di ostentazione, ma che contribuisce non poco alla produzione artistica italiana. Non ostenta, ma spesso il suo volto appare in Pale d’Altare o nelle “Nozze di Cana”, dipinto ad olio su un muro del refettorio dello stesso convento di Classe. Qui appare una giovane donna aggraziata, con il volto dai lineamenti delicati, lo sguardo sorpreso e innocente rivolto verso l’osservatore.
Il dipinto viene firmato dal padre nel 1580, poi ultimato da Francesco, che lo contro firma, ma i personaggi nati dal pennello di Barbarasono inequivocabili.
Con la morte del padre nel 1580 l’attività della Bottega prosegue sotto la guida del fratello maggiore Francesco insieme al quale continua a dipingere sino alla sua morte la vigilia di Natale del 1638.
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