L’Affascinante storia della linea di San Michele
Una veduta della splendida abazia di Le Mont Saint Michel in copertina che mostra l’enorme culto verso questo Arcangelo nonché uno dei sette monasteri collegati da una simbolica linea retta.
Maria Catalano Fiore
Un amico, che vive a Torino, Giancarlo Ciccarone di Caciotarallo, sembra uno scioglilingua, mi ha ricordato qualcosa che avevo letto e studiato molto tempo fa, ma pur desiderando visitare questi luoghi, come lavoro, mi sono fermata alla sola Chiesa/grotta di San Michele Arcangelo sul Gargano, in Puglia. Una esperienza che vi consiglio di vivere.
Non si tratta di una semplice visita ad una Chiesa, ad un Santo, si tratta di immergersi in un contesto molto particolare, attraversare una specie di vestibolo all’aria aperta.
Scendere per una ripida scala scavata nella roccia,
Entrare in uno spazio sotterraneo immersi in forte odore di incenso e muschio, e di vedere il Santo esposto in una teca.
E’ una sorta di dejavù, che vi riporta a cose ancestrali, o della prima cristianità, e soprattutto a quanta lotta tra bene e male sia stata combattuta fra gli angeli.
Il culto dell’Arcangelo Michele, di origine orientale, si diffuse in occidente grazie soprattutto all’Imperatore Costantino che nel 313 d.C. fa edificare una Basilica dedicata al Santo, proprio a Costantinopoli.
Da quel momento San Michele viene riconosciuto da quasi tutte le religioni. E’ un Arcangelo nell’Ebraismo, nel Cristianesimo e nell’Islam. Nel deposito della tradizione delle chiese Cattolica Romano e Ortodossa, nella fede Anglicana e Luterana, egli è chiamato “San Michele l’Arcangelo” spesso definito “Tassiarca”. L’attribuzione del titolo di Santo che pure ha origine nell’Antico Testamento non è però accettata da tutti, mentre è preferito quello di Arcangelo come nei passi biblici che si riferiscono anche agli altri due arcangeli riconosciuti dalle citate confessioni Gabriele e Raffaele. Comunque è Michele rappresentato come Difensore della fede Cristiana e comandante delle milizie celesti.
Ma non solo. Catalogando e/o controllando le opere d’arte presenti nel Santuario, le donazioni di Re, condottieri ecc…o ex voto di povera gente che ha ricevuto una grazia, ci si rende conto della potenza devozionale di questo Santo Angelo, poi Arcangelo, che ha combattuto il diavolo sotto forma di Drago. Noi tutti lo visualizziamo nella sua iconografia classica: come in Guido Reni o Raffaello. Un giovane, bellissimo e spavaldo guerriero dalle ali spiegate con una luce riflessa dall’alto pronta ad essere emanata da egli stesso, con la sua enorme spada, pronta a difendere tutti e a schiacciare il male simboleggiato dal drago.
Niente di fantasioso, infatti ripercorre con precisione l’episodio Biblico dell’Apocalisse. Apocalisse 12,7....lui San Michele, a capo delle schiere angeliche di Dio Trinità riceve il compito di scacciare il Drago, ovvero Lucifero che, una volta depravatosi dell’intelligenza e sfigurato nell’aspetto, diviene Satana e con un terzo degli angeli ormai ribelli, viene precipitato sulla terra e inghiottito al di sotto di essa. Si legge, parlando del drago/lucifero/satana: “La sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra”
Ed è proprio su questo particolare passaggio dell’Apocalisse che prende vita, diciamo così la “Linea di San Michele Arcangelo” detta via “Michelita” o “Micaelica”. Si tratta di una delle “ley lines”, detta anche “linea di spada”, ovvero una delle linee rete che toccano punti energetici del mondo, considerati da sempre una misteriosa linea immaginaria che unisce ben sette monasteri.
Ben sette Santuari tutti consacrati a San Michele Arcangelo, tutti lontanissimi tra loro, ma che risultano straordinariamente in perfetto allineamento fra loro, partendo dall’Irlanda alla Palestina, passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia. Questa Linea Sacra è stata tracciata, secondo la leggenda, dal colpo di spada inferto dal Santo al diavolo per rimandarlo indietro.
I sette santuari della linea di San Michele sono:
Il Monastero di Skelling in Irlanda dal 1996 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Descritto come un Incredibile, Impossibile, Folle posto che ancora induce devoti a strisciare in ginocchio su uno sperone a 700 piedi di altezza sull’Atlantico. Il sito fu edificato intorno al 588 d.C. dai primi monaci cristiani giunti in Irlanda. La leggenda vuole che in questo isolotto l’Arcangelo appare a San Patrizio per aiutarlo a sconfiggere le forze del male.
St Michael’s Mount in Cornovaglia, Gran Bretagna. Collocato a sud della Bretagna, in un’isola a largo della Cornovaglia. Qui sarebbe apparso l’Arcangelo nel 495 e parlato con un gruppo di pescatori. I Monaci benedettini provenienti da Mont Saint Michel, in Francia, su indicazione dello stesso Santo vi erigono una Abazia, di cui restano solo il refettorio e la Chiesa, incorporata poi nel XVI secolo in un Castello Fortezza.
L’Abazia di Mont Saint Michel in Normandia. La linea sacra prosegue in Francia, su un’altra celebre isola. Le Mont Saint-Michel anch’esso tra i luoghi di apparizione dell’Arcangelo Michele e patrimonio UNESCO dal 1979. Un luogo di forte misticismo dove nel 709 d.C. l’Arcangelo appare al vescovo Auberto che avrebbe addirittura assistito ad un combattimento contro il drago. L’Arcangelo gli avrebbe ordinato quindi di costruire un Santuario simile a quello del Monte Gargano in Puglia.
La Sacra Di San Michele in Piemonte. A distanza di 1000 km siamo in Val di Susa in Piemonte dove sorge una Grande Abazia che ha ispirato, e dove è stato girato, “Il nome della Rosa” di Umberto Eco. Secondo la leggenda il vescovo di Ravenna, Vincenzo, nel X secolo abbandona la sua carica per ritirarsi a pregare e vivere da eremita su questo monte detto, allora, Porchiriano (dei porci).
Qui aveva intenzione di costruire una Chiesetta e quindi accatastava tronchi e pietre che, però, durante la notte sparivano, quindi si rese conto che degli angeli li trasportavano sulla vetta del monte opposto come indicava San Michele.
Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo in Puglia. A una distanza di ulteriori 1000 km siamo in Puglia, sullo spettacolare promontorio del Gargano dove sorge il Santuario dell’Arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo, anche questo patrimonio UNESCO dal 2011.Meta di Pellegrinaggi dei fedeli cristiani sin dal VI secolo d.C. La sua storia parte dal 493 d.C. quando viene edificata la Chiesa dopo ben tre apparizioni al Vescovo di Siponto, San Lorenzo Maiorano.
La Chiesa viene costruita sul luogo preciso indicato dal Santo, dove c’è una Sacra Grotta, naturale. Viene quindi eretta poi dai Longobardi, che a Monte Sant’Angelo erigono una serie di costruzioni importanti tra cui la “Tomba Di Rotari” ed è proprio con i Longobardi che si infittisce l’uso del pellegrinaggio religioso e da Benevento (una delle capitali Longobarde) si estendeva lungo la cosiddetta “Via Sacra Longobardorum”.
La sua grotta assume quindi una importanza popolare e religiosa tale che Federico II di Svevia, di ritorno dalla Crociata del 1228 lascia una importante reliquia posta all’interno di una croce di cristallo, un frammento della CROCE SANTA. Ed altro, considerata sino ai giorni nostri, un luogo di culto consacrato non da mano umana ma dallo stesso Arcangelo Michele. Unico luogo di Culto Cristiano considerato come “Celeste Basilica”.
Il Monastero di San Michele Arcangelo di Panormitis nell’isola di Symy in Grecia. Proseguendo lungo la Linea Sacra, arriviamo in Grecia, nel Dodecanneso, all’isola si Simy dove si trova il sesto santuario dedicato al Santo, eretto intorno al XII secolo e che conserva una delle più grandi effigi dell’Arcangelo alta ben tre metri. La storia di questo luogo nasce con il ritrovamento di una immagine di San Michele Arcangelo da parte di una donna dell’isola. Questa effigie è stata da sempre protagonista di eventi e fatti miracolosi che portano molti devoti e ne aumentano la notorietà.
Il Monastero del Monte Carmelo ad Haifa in Israele. Un luogo sacro dove dimorò il Profeta Elia che proprio sul monte Carmelo si scontrò con i 450 profeti di Baal. La sua fondazione è comunque di epoca bizantina, quando alcuni eremiti lo scelsero come luogo di culto dell’Arcangelo Michele come simbolo delle forze del bene che sconfigge il male.
L’Arcangelo Michele quindi conserva tutti i suoi poteri contro il male e i suoi poteri taumaturgici. Eppure, in Puglia, poco lontano c’è il frequentatissimo Santuario di Padre Pio, scusatemi, freddo, inodore che non suscita la stessa emozione, tantomeno quella statua di cera con cui hanno rivestito la salma del frate Santo. Sarà anche un grande Taumaturgo, soprattutto è stato colui che ha dotato di servizio sanitario di eccellenza zone dove non raggiunte da nessun medico, levatrice, infermiere ecc… ma la mamma di una mia amica diceva, a ragione, “Tutti oggi si rivolgono a Padre Pio sommerso di richieste poveretto, ma San Michele l’abbiamo dimenticato? Rivolgiamoci a lui che è meno affollato, forse abbiamo più probabilità”.
Certo è che le “Vie Micaeliche” collegando i luoghi dedicati all’Arcangelo, dimostravano la fede nel suo potere nella soppressione del male, ma avevano, ed hanno tutt’ora altri benefici, un’apertura maggiore delle popolazioni che ha reso queste terre luoghi di accoglienza, di incontro tra genti diverse e patrie lontane ed ha permesso, nello stesso tempo di conservare usi e tradizioni rituali, una cosa che, personalmente, trovo notevolmente affascinante.
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