Le aste rappresentano il futuro dell’arte…
Da un po’ di tempo si sono incrementate le aste d’arte, ma sarà solo un momento o una evoluzione del mercato artistico?
Maria Catalano Fiore
In questi giorni si susseguono aste d’arte importanti, ma non sono grandi opere pittoriche a salire a valori altissimi, si tratta anche di foto, quindi di multipli riproducibili, capisco il valore dell’autore, ma in definitiva è carta, ottima, ma deperibile comunque, non tavole in legno, tele o sculture, ma foto replicabili.
In una delle ultime Aste Christie’s una foto di Man Ray ha superato i 12 milioni di dollari. Senza dubbio la fotografia più costosa al mondo superando la base d’asta prevista tra i 5 e i 7 milioni di dollari.
Eccola: “Le Violon d’Igres” 1924, bellissima , senza dubbio, ma con molti multipli.
Autoritratto di Man Ray, pittore, fotografo, regista statunitense esponente del dadaismo. Nato Emmanuel Radnitzky a Filadelfia nel 1890 muore a Parigi nel 1976, sua partner Lee Miller Penrose, ed un amore dichiarato per i corpi di donna.
Qualche giorno prima è stata battuta, sempre da Christie’s una delle Marilyn di Andy Warhol (1928-1987) una figura emblematica della pittura americana, padre della Pop Art pittore, fotografo e cineasta, produttore di gruppi musicali, con lui gli artisti tornano ad essere imprenditori di se stessi.
Spinto dalla passione per le celebrità Andy Warhol ha creato numerose serigrafie Pop Art dell’attrice durante la sua carriera, ma soprattutto nel 1962 dopo la sua morte.
Ritratta nelle sue versioni più colorate ha utilizzato la tecnica delle ripetizioni delle immagini dando vita alla sua opera più famosa pagata adesso 195 milioni di dollari. Se vi sembrano pochi, da Christie’s non la pensano così, comunque i proventi andranno ad una Fondazione che si occupa di bambini in stato di indigenza. Il quadro venduto è solo uno della serie di 6 tutti con sfondi e colori diversi.
E’ indubbio che il mercato dell’Arte ha bisogno di regolamentazione, di trasformazione e trasparenza dichiara in una intervista di qualche giorno fa Pompeo Locatelli un economista di lungo corso, appassionato d’Arte e fotografia che anni fa ha ideato “Alidem” specializzata nella produzione e vendita di opere fotografiche a edizione limitata.
Pompeo è anche autore di numerosi saggi e libri come: “L’Arte di Svegliare l’Arte. Come la Bellezza può riaprire gli occhi dopo il grande sonno” (edito da Mursia) nato durante la Pandemia come un urlo di dolore per l’aspetto economico del mercato dell’arte.
Pompeo Locatelli (n. 1940) chiede innanzi tutto chiarezza tra gli originali e le copie, non ammette che una copia di una foto nota, come quella di Man Ray, riprodotta bene o male possa raggiungere una tale quotazione.
In Italia Pompeo afferma: “la situazione è ancora più contorta perché è un mercato parallelo dove non sono resi pubblici i prezzi di vendita e dove si confonde valore delle opere a prezzo richiesto” un mercato facilmente influenzabile. Infatti le Gallerie, che nascono e muoiono nel giro di poche stagioni, senza neppure una ragione sociale, non espongono i prezzi e mercanteggiano sulle opere come pomodori al mercato. Il prezzo delle opere appare “gonfiato ad arte”.
Ma chi tutela questo settore e soprattutto gli artisti e gli acquirenti? Il sistema andrebbe ripreso dalla radice: insegnare agli studenti delle Accademie come “stare su piazza” ed ai galleristi qualificati come tornare ad investire sui propri artisti. Compilare finalmente un albo delle Gallerie e dei Galleristi che devono essere titolati a farlo. L’andamento disordinato attuale è dannoso per tutti. Ovviamente non per gli speculatori.
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