Le Signore dell’Arte -2 Sofonisba Anguissola
Palazzo Reale di Milano, Ingresso Mostra “Le Signore dell’arte”
5 febbraio – 6 giugno 2021.
La prima rassegna completa delle Artiste donne tra 500 e 600. 34 artiste 130 opere.
Maria Catalano Fiore
Sofonisba Anguissola (Cremona 2 febbraio 1532 – Palermo 16 novembre 1625). Nata in una famiglia aristocratica, il Conte Amilcare, suo padre è una vera autorità a Cremona, Sofonisba è nei i primi posti delle esponenti femminili della pittura europea tra il 500 ed il 600.
La sua celebrità è comunque pari a quella di Artemisia Gentileschi, Elisabetta Sirani, Rosalba Carriera, Lavinia Fontana, ed altre.
Prima di 7 figlie del Conte Amilcare e di Bianca Ponzoni, Suo padre, non eccessivamente ricco, per incrementare la dote di tutte queste figlie, pensa non solo di istruirle e di farle applicare alle arti del ricamo e del canto e della musica, ma le iscrive man mano ad una scuola di pittura. Infatti, anche le sue sorelle sono poi diventate brave pittrici: Elena, Lucia, Europa, Anna Maria, la quinta sorella diventa insegnante di latino e scrittrice, l’unico fratello Asdrubale diventa musicista. Tutte si formano alla scuola o, meglio Bottega, di Bernardino Campi, un manierista rinascimentale.
E’ il periodo dei suoi Autoritratti e dei ritratti di Famiglia come quello, datato 1555 in cui Amilcare è con tutte le sue figlie e suo figlio Asdrubale ed un cagnolino, è un vezzo di Sofonisba, inserire in tutti i suoi quadri un piccolo animale. Poi una Sacra Famiglia con Sant’Anna e san Giovannino.
Sofonisba Anguissola diventa una figura di spicco nella vita artistica delle corti italiane, e non solo, data anche dalla sua preparazione e competenza nelle materie letterarie e musicali. Ha una fitta corrispondenza con i Grandi, citata anche nelle “Vite” di Giorgio Vasari. Michelangelo per primo sosteneva che la “giovane avesse talento”. Il Vasari stesso fa visita a lei ed alla sua famiglia, a Cremona.
Nel 1558 Sofonisba approda alla corte di Filippo II di Spagna (il famoso Filippo il bello, già vedono di Maria Tudor, sorellastra di Elisabetta I di Inghilterra) come Dama di Corte della Regina Isabella di Valois, figlia della Regina di Francia, Caterina de Medici. Diventa anche la ritrattista ufficiale della Famiglia Reale, per quasi 10 anni, sino alla morte nel 1568 della sua protettrice. In seguito resta alla corte di Spagna come dama e ritrattista delle due infante.
Isabella, che per ragioni dinastiche aveva sposato Filippo il bello, a soli 14 anni, era riuscita a dare al re solo due femmine, Isabella Clara Eugenia e Caterina Micaela, dando alla luce l’erede maschio erano morti entrambi per i troppi salassi.
La Anguissola è stata la prima donna ad ottenere il titolo e riconoscimento internazionale di “Pittore”; in effetti è stata la prima a sfondare, con successo in una professione dominata dagli uomini godendone il massimo rispetto.
Nella vita sentimentale, purtroppo, non è molto fortunata. Nel 1573 sposa, alla soglia dei 40 anni, su mediazione della corte Spagnola, il nobile siciliano Fabrizio Moncada e si trasferisce quindi in Sicilia, a Palazzo Moncada a Paternò. Nel 1578, però, il marito muore e lei decide di rientrare a Cremona, sua città natale, dalla sua famiglia di origine, ma durante il viaggio via mare, conosce un giovane capitano di marina, Orazio Lomellini, fermandosi provvisoriamente a Livorno, contro il parere sia della famiglia che della corte Spagnola, lo sposa in seconde nozze, a Pisa nel 1579.
Nel 1615 rientra a Palermo, con il nuovo marito, abbastanza generoso, dove ha delle notevoli proprietà, per rimettersi in sesto economicamente.
Sofonisba non smette mai di dipingere, nonostante dal 1615 in poi soffre di un progressivo calo della vista. In alcune sue opere, come “Il Bambino punto da un granchio”, ora al Museo di Capodimonte (Na) è messa in rapporto con la pittura del giovane Caravaggio, ma è una versione molto maccheronica. Sofonisba ha uno stile estremamente personale.
Anton Van Dyck nuovo maestro ritrattista della Corte Spagnola l’ammira moltissimo tanto che nel 1624 affronta un lungo viaggio in Sicilia per conoscerla personalmente a Palermo presso la corte del Viceré di Sicilia dove ritrae il giovane Viceré Emanuele Filiberto di Savoia. Ha ormai più di 90 anni, ma riesce ad affascinare sia Van Dyck che la Corte palermitana per la sua lucidità e vivacità di conversazione. Van Dyck parlerà molto di lei nei suoi diari di viaggio.
Sofonisba Anguissola muore l’anno dopo, il 16 novembre 1625 e viene seppellita nella Chiesa di san Giorgio ai Genovesi con il suo secondo marito (Chiesa appartenente alla comunità Genovese a Palermo).
Altre pittrici daranno grandi opere alla nostra nazione…..seguitemi
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