L’Italia vince l’Eurovision Song Contest
Nella nottata, finalmente, una ventata di novità e vincita per una nuova Italia. Quella di quattro ragazzi ventenni che suonano buona musica, cantano in italiano e promuovono il Made in Italy
Maria Catalano Fiore
Una serata ed una attesa da non perdere! Dopo anni, convinta un po’ da mia figlia, prima del Corona Virus, nota dj internazionale, quindi più addentro a nuove conoscenze musicali, ho cominciato a seguire la serata.
L’Eurovision Song Festival è realmente uno spettacolo da seguire, almeno in ultima serata, non si tratta di semplici esibizioni di cantanti che rappresentano il loro paese, ma sono autentici Mini-Spettacoli con una coreografia, uso di luci, laser, fuochi, fumi colorati vari ed effetti speciali. Anche il Look dei vari artisti è importante.
In questo l’Italia ha dimostrato la sua valenza con una buona coreografia, bellissimi i costumi creati da Dolce e Gabbana, ottima esecuzione musicale e vocale.
Questi 4 giovani hanno dato davvero battaglia, sino all’ultimo voto a nazioni, anche coalizzate tra di loro, come Francia, Spagna, Inghilterra portando un vero testo, IN ITALIANO, e della buona musica, altre composizioni….sembravano suonate con sole tre note!
Comunque una grossa soddisfazione dopo 31 anni tornare a vincere una competizione così prestigiosa nel suo 65° anno. L’Italia ha vinto solo in altre due occasioni, nel 1964 con Gigliola Cinguetti e nel 1991, con Toto Cotugno. Questa Band romana ha veramente sorpreso, dopo uno scialbo Sanremo, per grinta: questa occasione europea è stata affrontata con più grinta e consapevolezza, non erano solo loro in lizza, ma la nazione Italia.
L’ agenzia di stampa ANSA ha per prima diffusa la notizia e varie foto della serata. Altre testate hanno commentato, le Repubblica: ” Hanno incoronato, con la loro energia, la loro libertà, la loro passione. La loro canzone era senza dubbio la migliore della lunga serata musicale olandese”.
Al secondo posto la Francia, vera favorita con la cantante Barbara Pravì, nome d’arte italiano, madre iraniana e padre serbo; una buona cantante, anche carina, ma sulla falsa riga di Edith Piaf, che ha convinto poco…anche per il suo look “Total Black” un bel bustino, ma i pantaloni sotto, poco nelle corde dell’Alta Moda Francese, una bella gonna lunga, di raso fluttuante l’avrebbe valorizzata maggiormente.
I Look? Forse meglio non parlarne, però…..
Ottima e sobria conduzione da parte dei 4 presentatori olandesi. Una bellissima apertura di un minuto per un carosello sulle nazioni di provenienza, sulla città di provenienza e all’interno di una idea di casa, qualcosa che descriveva l’artista, senza fronzoli ne commenti. Bravi anche i nostri presentatori italiani: Cristiano Malgioglio e Gabriele Corsi. Malgioglio è uno dei capisaldi della musica italiana, ottimo compositore, musicista e cantante, molto estemporaneo, comunque ha dimostrato competenza, Corsi è un attore, conduttore e showman, entrambi hanno improntato la loro presentazione sulla sobrietà tecnica e un filo di ironia che ha rallegrato la serata. Stupende alcune frecciatine.
Osservando le varie artiste mi sono domandata, una cosa sottolineata anche da Corsi, con vera educazione: ma una cantante deve far ascoltare la voce o mostrare le gambe ed altro? Signore donne, lungi da me fare la moralista bacchettona, non è moralità ma buon gusto, dove sono finiti tutti i bei vestiti da sera? Costumi tutti uguali, body con perline e lustrini quasi simili per tutte, tranne in un paio di casi, anche in modo improponibile come per l’esibizione della pseudo cantante-ballerina cretese con una mise da Lap Dance……la cosa più coprente era il porta microfono……
Non è una questione di centimetri, ma di occasione, un palcoscenico internazionale, con votazioni da ogni parte e poi….non mi pare nelle giuste corde quella mise con stivaloni da pirata della cantante maltese Destiny….
Ancora….. un trio… dalla Serbia le Hurricane con la loro “Loco loco” una specie di mantra cantato da tre donne che facevano scenografia con i loro capelli, giustamente Malgioglio si è posto la domanda: “Stesso taglio, stessa lunghezza e vento…..saranno extencion?” Solito body versione black.
Alcune artiste, decisamente più sobrie e minimal come la Cantante del gruppo belga, o meglio l’artista bulgara Victoria, quasi in pigiama extra large, ma molto carina la sua interpretazione su uno scoglio, quasi un frammento di mondo, disperso in un oceano.
Molto interessante la performance del gruppo Ucraino Go_A che invocavano lo spirito della natura con “Sun”, molto bello l’abito della solista nel suo mix di materiali e richiami etnici.
Lasciando perdere le cadute di stile dei maschietti….Il bimbo cresciuto in fretta proposto dall’Inghilterra, Camicia con ,maniche a sbuffo e collettone anni 70, infilata in pantalone nero a vita alta che non avrebbe donato neanche al fisico di Freddy Mercury, tantomeno nascondeva la sua strabordante adipe, abbinati a scarpe da ginnastica bianche vecchio stile, bianche, veramente patetiche con il suo tentare di ballare, anche se per pochi secondi. Gli Spagnoli….forse hanno perso molto a non cantare in lingua originale e comunque l’idea di proporsi come maschi calienti e….vintage….come le loro scarpe bicolori, è miseramente naufragata. Mi dispiace per il cantante, pare sia famoso, ma dovrebbe un po’ adeguarsi ai tempi ed al suo fisico, mingherlino, con codino, paglietta bianca e camicetta con ruches non mi pare esternare il suo “fare il Macho”.
Bello il costume da Angelo del cantante Norvegese, anche se molto scontato il rapporto tra Angelo buono e angeli cattivi in nero, ma con un suo perché. Da ammirare, infatti il suo coraggio nell’affrontare il palcoscenico nonostante affetto da Sindrome di Turette, per denunciare il bullismo, già nei bambini, verso chi è affetto da malattie o tic molto frustranti. La Sindrome di Turette è una malattia neuropsichiatrica che colpisce il cervello ed il comportamento, provoca movimenti ed anche suoni incontrollati ed involontari, spesso tic compulsivi. Il coraggioso cantante ha sempre utilizzato occhiali scuri ed una grande pelliccia, solo per un attimo ha scoperto il suo irrefrenabile tic di sbattere le ciglia.
Altre nazioni come l’Islanda si sono cimentate in esibizioni sincronizzate e simpatiche, con un bravo solista molto alto al centro, danzatori vagamente etnici intorno, costumi semplici nei colori della loro bandiera.
Bella e particolarmente simpatica l’esibizione di Jendrik per la Germania, affiancato da una partner camuffata in una mano che sollevava un irriverente dito medio….sperando di sollevare anche la V della vittoria. Ottime ed affiatate le coriste-ballerine.
Particolarmente interessante e spigliata la cantante russa Manizha, giunta sul palco camuffata da Matrioska.
Un costume molto particolare, realizzato dalla sua mamma, rispondente al suo messaggio nelle strofe di “Russian Woman” e che si è aperto per far uscire lei, la vera donna, in una semplice tuta rossa. un messaggio di liberazione verso le donne russe, mongole in particolare, a non farsi sopraffare da usi atavici o credenze religiose, ormai sorpassate. Come sua nonna, anni fa, prima nella sua comunità, si è liberata del velo islamico, cosi lei si libera da stereotipi: una donna è una donna, non un contenitore vuoto da assemblare!
Tanto di cappello ad una vera donna che invia i suoi messaggi, attraverso una bella voce senza bisogno di mostrare le gambe o altro. Una cantante deve essere ascoltata non guardata come un trofeo……
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