Ma Franceschini ci è o ci fà?
Sembra che ridurre gli orari di qualche settore e mettere a tacere la cultura siano i rimedi alla diffusione del virus. A noi sembra che si colpiscano i meno organizzati. Insomma il vecchio, eterno, “facimm ammuina”.
Maria Catalano Fiore
In tumulto in questi ultimi giorni tutto il mondo dello spettacolo, dello sport e delle palestre, nonché dell’Arte e con grande ragione.
Il modello di coprifuoco adottato penalizza totalmente, queste attività..Porta alla chiusura ed alla perdita di migliaia di posti di lavoro, ma non solo… I lavoratori dello spettacolo, che non sono solo attori, soubrette ecc…ma soprattutto maestranze, macchinisti, elettricisti, trasportatori specifici, operatori e tutta una filiera di sarti, truccatori e parrucchieri ecc…..non hanno contratti definiti, per cui nessuna cassa integrazione o scudo protettivo. Cosa faranno?
Vari gruppi stanno protestando e inviando petizioni. Luca Ward, ad esempio, attore, ma soprattutto doppiatore rappresenta questa categoria e gli operatori di teatro, come segnala il rapporto ufficiale dell’AGIS.
Mi pare abbastanza eloquente che non sono i locali di spettacolo, né i musei -gli unici a rimanere aperti con mille prescrizioni-, né le mostre d’Arte in cui si entra monitorati e controllati e si mantengono le distanze e precauzioni a propagare il virus. Non saranno per caso gli ammassamenti ai ipermercati ogni fine settimana?
O è il residuo del comportamento incosciente adottato in questa estate, compreso viaggi vip in zone pericolose…questi galantuomini e signore o figli degeneri dei predetti non potevano farsi le vacanze in Italia anziché Formentera, Ibiza, Croazia ecc….Ed anche chi è andato in Sardegna qualche ammucchiata in meno noo? Non c’era divertimento sufficiente?
L’altra sera anche Stefano Massini, coordinatore del Piccolo di Milano, scrittore, vincitore del Premio Campiello e candidato al nastro d’argento per un Cortometraggio dal titolo assai esplicativo “Esistere e resistere” attraverso La7 ha rivolto un messaggio alla Nazione ed alle autorità preposte: “Il teatro, la cultura, la danza, l’arte sono il primo vaccino affinché ciò che accade non sia vissuto in modo distruttivo ma costruttivo”
“La cultura è tutto”!!
Poche ore dopo e le sue accorate parole hanno ricevuto la più istituzionale delle risposte, quella del Ministro per I Beni e le Attività Culturali, Spettacolo e Turismo, l’on. Dario Franceschini, che in una nota ha dichiarato: “Grazie a Stefano Massini per il suo bellissimo intervento “Esistere e resistere”. Il digitale non sostituirà mai l’esperienza dal vivo, ma in questa fase può sostenere il teatro e tutto lo spettacolo dal vivo. Stasera vedo “Storie di Stefano in diretta sui social del Piccolo di Milano”.
Se la situazione non fosse drammatica ci sarebbe da ridere. Queste parole si contraddicono da sole nel giro di una frase. In pratica il Signor ministro Franceschini non ha affatto raccolto il senso dell’appello di Stefano Massini che non chiedeva di collegarsi sui social, al contrario di recarsi fisicamente a teatro nonostante tutto. Ma evidentemente il cervello del povero Franceschini recepisce solo a tratti e ….quello che gli fa gioco.
Ma oltre Franceschini, anche il caro ministro della salute, il potentino, Roberto Speranza, un nome una garanzia, risponde evasivo ai gestori di palestre, parrucchieri, autisti di pullman, solo per citare alcune categorie tra le più penalizzate sia dal coprifuoco che dalle misure restrittive. Un non senso di pulman privati non aggiunti a sostegno di un servizio pubblico sovraffollato, di cui avremmo bisogno come del pane. Ma se medici ed infermieri sono disoccupati e senza far nulla, ed i medici di base, anzichè di infermieri si avvalgono di segretarie, di cosa ci meravigliamo? Saremo stati pure i migliori in Europa per il contrasto alla pandemia, ma ora sembra che abbiamo perso bussola ed orientamento.
Ma insomma per sbarcare il lunario in Italia come si fa? Per sopravvivere, soprattutto, cosa possiamo fare? Con tutta la fantasia degli italiani ma…….
Una risposta c’è e viene da Sirene che non bisogna ascoltare e che sono evidentemente dietro le manifestazioni di piazza. Ora che possono reclutare manovalanza nazionale a buon mercato, volete che si perdano l’occasione? E mentre prefetti e magistratura combattono soli, chi comanda si perde per strada.
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