Salvator Mundi-ritrovato

lo storico napoletano esperto in Leonardo e tutta la scuola Leonadesca Dott. Nicola Barbatelli in un servizio tv attinente proprio questa tavola.

Maria Catalano Fiore

In questi giorni questa opera sta facendo parlare sia per la sua scomparsa, sia per il suo ritrovamento abbastanza “ingenuo”.

L’opera attualmente era al Museo di San Domenico Maggiore, dal XVI secolo faceva parte degli arredi della cappella Muscettola. Ma come mai è così importante ed appetibile? E’ si un’opera di Scuola Leonardesca, ma è la copia del più famoso “Salvator Mundi ” di Leonardo venduto all’asta da Christie’s per 450 milioni di dollari ed oggi al centro di una storia molto ingarbugliata con tanto di facoltosi emiri Sauditi implicati.

Salvator Mundi di Scuola Leonardesca , presso il Museo di San Domenico a Napoli

La storia di questa “Copia” è invece abbastanza semplice. Per chiarimenti ho consultato l’opera “Leonardo- Salvator Mundi per Napoli” di Nicola Barbatelli, ed De Rosa- Napoli 2017 con Presentazione del prof. Carlo Pedretti, rettore dell’Università di Città del Capo e maggior conoscitore e studioso di Leonardo. (purtroppo deceduto nel 2018).

Nonché, sempre di Nicola Barbatelli “Leonardo e la sua grande Scuola” ed. Champfleury 2019, ed una telefonata con questo collega/amico con il quale ho collaborato sia per l’anno leonardesco, nel 2019,sia per la presentazione di alcune opere di Scuola Leonardesca.

Il prof. Carlo Pedretti con Nicola Barbatelli alla presentazione del volume Sulla Scuola Leonardesca ed alla conseguente Mostra nel Palazzi Reale a Napoli,

La storia della Tavola napoletana è abbastanza misteriosa, essendo ancora anonimo il suo autore. L’opera appare acquistata, con regolare atto, dal nobile Giovanni Antonio Muscettola, napoletano, Consigliere di Carlo V e Ambasciatore presso la Corte Papale. Durante una delle sue missioni diplomatiche a Milano, probabilmente conosce Leonardo, impegnato con il Cenacolo tra il 158 ed il 1513 e dove era molto attiva una Scuola/Bottega Leonardesca. L’opera intraprese in suo viaggio per Napoli intorno al 1520, qui adornò per secoli la cappella Muscettola, poi , alla caduta del Regno di Napoli, i monaci di San Domenico salvarono molte opere nascondendole nel loro Monastero.

Agli inizi del 1980 questa tavola viene riscoperta dagli studiosi, e tra il 1983 ed il 1984 è inserita in Catalogo ed esposta, sia a Napoli che a Roma, nella mostra “Leonardo e il Leonardismo”. In quell’occasione fu restaurata, anche se si presentava in buono stato e sottoposta ad indagini radiografiche. Oggi che tutto il mondo parla del più famoso e conteso “Salvator Mundi” sarebbe opportuno conoscere meglio questa “rivisitazione napoletana”, ma sparisce! Approfittando della chiusura museale; dopo un paio di mesi riappare in casa di un custode del Museo S.V. di 36 anni.

Attendiamo sviluppi.

Come da copione si presume che dietro il furto ci sia una organizzazione che coinvolge numerosi soggetti, dal committente, all’esperto rapinatore, al povero custode che irretito da qualche centinaio di euro, accetta, prima di far entrare il rapinatore, poi di conservare la Tavola a casa sua, in attesa di raffreddare i tempi …..e consegnarla. E’ quindi a casa sua che i Carabinieri del Nucleo di Tutela opere d’Arte lo ritrovano, tranquillamente su una parete. Commento della moglie “A me non piaceva tanto”. Mia cara Signora si rende conto in che guaio suo marito si è cacciato? Potrebbe anche restare ai domiciliari, ma il posto da custode?

I Comandante del nucleo tutela di Napoli, e il procuratore Giovanni Melillo non possono che constatare, ancora una volta, l’estrema ignoranza popolare e la fragilità di tutela di tutto il nostro patrimonio. “Ritrovarlo ha significato risparmiare a Napoli l’ennesima perdita”. Un colpo mirato senza che fosse necessario ricorrere a particolari mezzi per prendere questa volta il “Salvator Mundi”, e la prossima?

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