Sandro Penna: battenti
Piove, l’acqua batte sui vetri, pochi giorni fa ho letto dei versi di Sandro Penna, poeta…..
Maria Catalano Fiore
A volte ci sono scrittori che i più dimenticano, poco pubblicizzati o politicizzati, ma dei veri grandi della nostra letteratura.
Piove, e Penna mi incuriosisce con la sua biografia, la sua vita, i suoi versi:
BATTENTI
Le porte del mondo non sanno
che fuori la pioggia le cerca.
Le cerca. Le cerca. Paziente
si perde, ritorna. La pioggia
non sa della luce. Le porte,
le porte del mondo sono chiuse:
serrate alla pioggia,
serrate alla luce.
Sandro Penna dalla Raccolta: “Cento Luoghi di-versi un viaggio in Italia” a cura di Franco Marcoaldi e Tommaso Montanari. ed. TRECCANI
Sandro Penna (Perugia 1906-Roma1977) dopo una infanzia travagliata da piccolo borghese, ma con genitori separati, comincia a scrivere poesie sul finire degli anni 20, si diploma in ragioneria nel 1925, ma legge ed ama soprattutto la letteratura. Si trasferisce a Roma, fa diversi mestieri ed ha diversi innamoramenti, sempre omosessuali, nel 1929 conosce Umberto Saba e poi negli anni molti altri intellettuali come Carlo Emilio Gadda, Cesare Pavese, Alfonso Gatto e Pier Paolo Pasolini.
Si traferisce a Milano dove lavora presso la Bompiani e la Hoepli, qui conosce Leonardo Sinisgalli ed altri…Nel 1939 pubblica la sua prima raccolta si versi e dagli anni 40 in poi collabora con importanti riviste . Nel 1957 vince il “Premio Viareggio” per “Raccolta di Poesie” pubblicata nel 1956.
Nel 1958 pubblica ancora, ma “Tutte le poesie”, apparirà solo, ed. da Garzanti, nel 1970, in quello stesso anno vince il “Premio Fiuggi”. Le sue poesie vengono tradotte ed inserite n varie pubblicazioni estere.
Esce un nuovo libro, ma lui vive sempre in semi-povertà nella casa che era stata di sua madre, in una vecchiaia precoce e disillusa, esce poco, quasi mai di giorno. Nel 1976 viene pubblicato il volume “Stranezze” per il quale, nel gennaio 1977, pochi giorni prima della morte gli viene assegnato il “Premio Bagutta”.
Dopo la sua morte escono diversi inediti, e la sua pudica omosessualità non è più considerata scandalosa. A Perugia gli viene intitolata una Biblioteca e una strada, anche a Roma, una strada. Ma non è molto diffuso, peccato è uno scrittore sensibile e sintetico. “Due parole un mondo”.
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