SPACCA – BARI

Nella bellissima cornice del Fortino di Sant’Antonio, a Bari, si rinnova il tradizionale appuntamento con i Presepisti baresi.

Maria Catalano Fiore

Si rinnova da qualche anno organizzata da uno staff tecnico e artistico: Biagio Diana, Tony Matera, Tommaso Capriati, Giuseppe Potenzieri e Giuseppe Franco.

La tradizionale Spacca Bari rinnova la sua esposizione con ben 33 presepisti, dal 6 dicembre sino al 6 gennaio. Ingresso libero, vi attendono!

Spacca Bari perché? Perché Spacca Napoli indica la strada dei presepisti di San Gregorio Armeno, a Bari comunque abbiamo numerosi amanti del presepe che cominciano mesi prima a preparare la scenografia, a studiare i movimenti delle figurine, la disposizione ecc…. e realizzato addirittura “Presepi Pasquali” sulle ultime ore di Gesù.

Con il Patrocinio del Comune di Bari e su spinta del gruppo promotore 33 sono i presepi scelti e selezionati tra tutti quelli che si sono proposti.

L’innovazione è creare una specie di rappresentazione di quello che è avvenuto nella notte della nascita di Gesù.

Criticabile, ma sinceramente molto bello il Presepe di Giuseppe Franco che ricostruisce una ambientazione completa e colloca la Sacra Famiglia in una posizione inconsueta ma molto emozionante. Un anziano pastore con il suo nipotino ed il suo gatto sorvegliano il recinto del fortuito rifugio.

Nel contesto della protezione di un recinto costruito in parte dai tipici muri a secco delle campagne pugliesi, hanno infatti trovato rifugio Maria e Giuseppe, stremati

Spossati dal lungo cammino, dalla ricerca di protezione e dal parto di Maria che dorme sfinita, ma tranquilla tra le braccia di Giuseppe, proteggendo il piccolo Gesù.

Delle pecorelle brucano calme e sorvegliano sul loro riposo.

Ma il riposo non può durare a lungo, sono inseguiti dai soldati romani di Erode, quindi devono lasciare quel piccolo rifugio e avventurarsi…..

Appena cala il giorno verso un posto più sicuro, l’Egitto, In poche scene si condensano scene e personaggi in un rapporto di spazio tempo che non si può definire solo attraverso le scene e i personaggi statici di un presepe. Comunque si può far comprendere tutta una serie di sentimenti Pathos, paura, riposo e poi ancora fuga.

Altri momenti sono l’arrivo dei re Magi, non a dorso di cammelli, ma prostrati davanti al Re dei Re.

Ancora Magi e personaggi adoranti. La tradizione è stata comunque rispettata anche se non nei precisi dettami e figure dei presepi napoletani storici. Sono presepi d’oggi che a volte si devono adattare anche a piccoli spazi o spazi “Verticali Salva gatto” come quest’altro presepe di Giuseppe Franco …..da Parete:

Realizzato in materiale più leggero si può appendere come un quadro.

Se avete altre foto o idee sui presepi inviateli in redazione, siamo ben contenti di poterli far visionare ai nostri lettori, e magari incuriosirli per venire a trovarvi nel Fortino di Sant’Antonio.

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