U Presep

No, non è un alberello, né un pino deodorante. E’ un minuscolo presepe d’argento eseguito dalla gioielleria Mossa anni fa, per me……

Maria Catalano Fiore

Da sempre sono abituata a fare il Presepe, prima mi dilettavo con scenografie, parti rialzate ecc…poi man mano è andato scemando l’entusiasmo, la voglia, è subentrata la tristezza per tante cose….o persone che non ci sono più. Di Natali isolati e desolati ne ha vissuti tanti, ma come questo ….mai.

Poi, però la speranza torna, almeno un pochino. Ho preso qualche appunto, qualcosa, nella mia lingua, il Lucano, poi la la tradurrò. Ma prima voglio mostrarvi una cosa, piccola, ma per me ha un grosso significato.

guardate quanto è piccolo, l’involucro….l’interno ancora di più

E’ molto delicato, come il pensiero dell’amica/collega che me lo ha regalato a Natale del 2006. Non posso dimenticare certo quell’anno. Dal 25 giugno al 10 settembre sono stata “momentaneamente assente” come dice la mia famiglia, la prima di qualche assenza. Si avevo vissuto un lungo periodo di coma irreversibile, non prevedibile, a Brescia e pensavano di trasferirmi in una struttura per “Lunghi Risvegli”, a Lecce. Avevo avuto un sussulto di vita. Durissimo il vero risveglio, fisioterapia, innumerevoli terapie, supporto psicologico, ma ancora oggi (dopo un altro paio di riposini) ci sono.

Natale, non potevo ancora rientrare in ufficio, a stento deambulavo per casa, Inutile dire che eravamo soli, un paio di amiche/colleghe proposero di vederci tutte da me, con i rispettivi coniugi, l’antivigilia. Loro avevano parenti ed amici vari ecc… Una di loro mi ha regalato questo Presepe, simbolo di una rinascita non solo per Gesù, ma per me stessa.

Eccolo aperto !

Ed una rinascita, nonostante tante tappe, c’è stata. A fatica, lottando soprattutto contro la stupidità e grettezza della gente. Il mio corpo, certo è segnato, ma la mente è sempre lucida. Forse sarà la mia tempra lucana o tutto quello che ho attraversato nella vita, ma difficilmente mi abbatto. Certo momenti di sconforto ne abbiamo tutti, giornate in cui pare difficile alzarsi dal letto ma poi……

Immagine ingrandita

Poi un piede dopo l’altro, una rinfrescata, una calza per volta….ci siamo. Apro le pagine dei vari giornali e vedo troppe cose e situazioni brutte, mi consolo, o quasi, vado avanti, magari scrivendo castronerie, ma da viva!

Mia libera dissertazione su questo “gioiellino”, sicuramente Nu’ bell Presep

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