25 novembre, impariamo ad educare come essere umani
E ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai. Figlio mio ricorda
L’uomo che tu diventerai non sarà mai più grande dell’amore che dai…
Ermal Meta (Tratto dal brano Vietato Morire)
Cinzia Montedoro
Non dovrebbero esserci giornate per ricordare che le Donne non si toccano! La violenza è da meschini, qualsiasi atto di supremazia, aggressività, brutalità fisica, sessuale, psicologica rende ignobile e spregevole chi le compie! Siamo costretti però a ricordarlo, a ricordare al mondo intero che la piaga delle violenze e dei femminicidi continuano a popolare la cronaca. La strage delle donne non si ferma, quasi quotidianamente siamo costretti a registrare atti di violenza inaudita per mano di chi non ha coscienza.
Nel 2017 le donne massacrate furono il 35,2%, nel 2018 sono salite al 39,3%, 35% del 2019, nel 2020 hanno raggiunto il 40,6%, dati allarmanti e in forte crescita, le donne uccise in Italia nei primi undici mesi del 2021 sono arrivate a quota 103, delle 103 donne uccise, 87 sono state assassinate in ambito familiare-affettivo, 60 di loro per mano del partner o ex partner. A volte è sufficiente un atto di separazione, o anche il sospetto di un’infedeltà, in altri casi un’amicizia non accettata, in altri ancora una sola risposta non gradita, in gioco l’impossibilità di accettare un pensiero o un rifiuto, e qui che l’idea di supremazia sull’altro prende forma concretizzandosi in violenza, fino al femminicidio. Da annoverare tra le forme di violenza lo stalking. Quella serie di atteggiamenti tenuti da un individuo atti ad affliggere un’altra persona, perseguitandola ed ingenerandole stati di ansia e paura, tali ad arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità, ebbene capita sovente che una semplice frequentazione potrebbe diventare l’inizio di un incubo, tante le donne perseguitate, vessate, indotte alla paura da chi vive mentalmente nella convinzione perversa di credere nel possesso della vittima.
L’educazione familiare e scolastica hanno un ruolo di primissimo piano nel contrasto alla violenza di genere, armi necessarie per affrontare questo fenomeno. È importante far capire ai bambini sin dalla più tenera età che la violenza, qualsiasi essa sia, non è mai giustificabile, bisogna educare alla parità e al rispetto. La violenza sulle donne è un fenomeno diffuso e multiforme: si verifica in ogni strato sociale e riguarda donne di ogni età. Ignobili verbi come: volere (lo ha voluto lei), cercare (se l’è cercata), risuonano come campane stridenti troppo spesso nei giudizi sconsiderati di tanti leoni da tastiera o ancor peggio dalla bocca di oratori infamanti, he sentenziano condanne morali implacabili. La violenza, dobbiamo ricordarlo ad alta voce: non è un “fatto privato” da nascondere o qualcosa di cui vergognarsi, si può e si deve denunciare! Troppe, ancora oggi le donne che, dopo aver subìto violenza, si colpevolizzano pensando di essersela meritata, bisognerebbe scardinare questo credo! Il 19 luglio 2019, il Senato ha approvato la proposta di legge riferita al cosiddetto “Codice Rosso” a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti, ad oggi si sono aggiunti quattro nuovi reati: dal revenge porn alla violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o di avvicinamento alla vittima, dalla costrizione al matrimonio alle lesioni permanenti al viso.
E se le scarpe rosse sono diventate presto uno dei modi più popolari per denunciare i femminicidi, ad oggi per ricordare mai più violenza, è necessario educare al principio di equità, parità e inclusività valori che promuovono e fanno crescere nella nostra società il bene collettivo.
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