6 Dicembre San Nicola Auguri a tutti i Nicola
Questa immagine scattata stamattina presto rende idea della folla di gente che, anche se agnostica o di etnie diverse stamattina si è recata nella Basilica di San Nicola a Bari per assistere alla prima messa. poi…….
Maria Catalano Fiore
foto di Giuseppe Franco e Antonio Catacchio
Ovviamente anche alle Nicoletta, Nico, Nicolò ecc….
Solo chi lo ha provato può comprendere la spiritualità di questo rito, questo omaggio che baresi e pellegrini, soprattutto ortodossi e russi rendono al grande Santo.
Non sono barese, ma considerando che che San Nicola è “amante dei forestieri” anche io ho partecipato spesso quando ero ancora in servizio presso il Mibac al Castello Svevo e non solo
Ci si ritrovava sul piazzale della Basilica tutti imbacuccati per il freddo dell’ora, ma contenti, poi si entrava in silenzio, avvolti da un’aura spirituale, gente di ogni età e ceto sociale era già inginocchiata ed assorta in preghiera. Io preferivo scendere nella cripta dove un Pope officiava in rito ortodosso.
Il rito Ortodosso è un rito particolarmente coinvolgente tra canti e litanie e fede vera che scaturiva da tante donne dell’est, ucraine, slave, russe, romene ecc…Ogni donna avvolta nel suo scialle o, comunque, con il capo coperto, spesso piangevano silenziosamente, vedevi lacrime che segnavano il loro viso e poi. delicatamente, si avvicinavano una ad una alla tomba del Santo e lasciavano un bigliettino piegato e ripiegato piccolo piccolo con una loro richiesta. Una scena veramente straziante e densa di vera fede.
Poi alla fine della cerimonia tutti sul sagrato e nelle viuzze della città antica rifugiati in qualche bar o presso qualche ambulante a bere cioccolata calda, direi ustionante….ma è tradizione! Che buona, riscaldava le mani e il cuore, bevuta li con colleghi ed amici per poi puntare sulle “Popizze” e “Sgagliozze”.
Altro rito imperdibile….da questo giorno in poi…per tutto il periodo invernale le donne della città vecchia friggevano e sfriggevano e tu inalavi odori e….dovevi soccombere!
Le “Popizze” sono semplici palline zuccherate di pasta lievitata e fritta, gustosissime se mangiate calde. Le “Sgagliozze” sono fatte di polenta spianata, tagliate a quadrotti irregolari e fritte. Un odore di fritto che avvolgeva la città…..
Cioccolata calda e Popizze questo era il vero festeggiamento.
Davanti al Castello si metteva a friggere una donna, abitava in un basso li vicino con un numero imprecisato di figli (forse 13), nel circondario la chiamavano “Taresa la n’zvosa” (Teresa la sporcacciona) non capivo, poi qualcuno mi ha spiegato che non era inteso in senso di pulizia, anzi era impeccabile, nonostante friggesse in strada, ma semplicemente perché quei figli erano tutti di padre diverso. Povera donna, alla ricerca di un po’ di affetto si accompagnava a marinai o uomini vari che al momento in cui si accorgevano che era incinta….mollavano lei e tutta la sua prole.
Ho sempre avuto un grande rispetto per questa donna, per la sua vita dura e per i suoi fritti che ci riscaldavano le mani nelle sale ghiacciate del Castello. Non erano sufficienti i guanti per scrivere o disegnare, ma se le accostavi ad uno dei suoi “Scartucci” o li mangiavi, ti riscaldavi e proseguivi.
“Taresa”, qualcuno diceva che il suo vero nome era Maria, lei che friggeva in inverno e puliva fighi d’India in estate o anguria ghiacciata, manteneva se stessa e i suoi figli, che mano mano la aiutavano, poi crescevano, studiavano e prendevano la loro strada. Quanta dignità in quella donna e come rispondeva a tono a chi per caso la importunava o guai a toccarle i figli….Donna vera!
San Nicola il grande Santo, a cui tutto il mondo si rivolge, fa qualcosa per questa Pandemia, o per i nostri governanti, poveri uomini, o per noi che stiamo perdendo da brocca……
Ringrazio Giuseppe Franco che si è premurato di andare in Basilica stamattina all’alba ed ha fatto dei bellissimi scatti, e Antonio Catacchio con i suoi spaccati di vita reale.
Auguri a Tutti !
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