A Livorno negata una strada alla Fallaci
Proprio nella sua Livorno, il Sindaco PD, si oppone ad intitolarle una strada.
Maria Catalano Fiore
Non molto tempo addietro le cronache ci hanno informato di un contenzioso, del tutto inutile: a Livorno si è negata, da parte del Sindaco, l’intitolazione di una strada (con conseguente apposizione della targa relativa) ad Oriana Fallaci.
La proposta, in consiglio comunale, avanzata da Fratelli d’Italia e dalla Lega, viene contestata dal Pd. Si sono dette parecchie inesattezze in ordine alle motivazioni del rifiuto, come sempre accade, quando entra in ballo la politica e la partigianeria degli imbecilli, che da ambo i lati non mancano mai; “la madre dei fessi è sempre in cinta” recita, infatti, un saggio proverbio popolare.
I media di parte, onnipresenti a destra, come a sinistra, fanno la loro “bella figura” tant’è che si è scritto la fake che il rifiuto sarebbe stato motivato dal fatto che “la Fallaci avrebbe commesso “reati di opinione”, scagliandosi contro l’integralismo islamico e le condizioni delle donne nei paesi mussulmani”. Complimenti al collega!!!
Tra l’altro proprio dal PD, addirittura era stata etichettata come “partigiana” durante la resistenza, e qualcuno -inopportunamente- ha cercato di ascriversela tra i propri sostenitori. Altra Fake dalla parte opposta della barricata.
La motivazione è una ed una sola ed è quella scritta nella deliberazione del Consiglio comunale che su proposta del Sindaco respinge larichiesta perché la Fallaci sarebbe stata un “personaggio divisivo” e perché “non avrebbe fatto abbastanza” per la natia Livorno.
Vero che le opinioni andrebbero rispettate, ma c’è il limite invalicabiie del kuon senso e qui è stato abbondantemente superato.
Vero che la Fallaci in ogni suo “prezioso” intervento è stata divisiva, ma è anche, se non soprattutto quella, la sua grandezza. Papa Francesco si autodefinisce divisivo, lo stesso Gesù Cristo dichiarò: “Non sono venuto sulla terra per unire, ma per dividere”. Allora vien da chiedere: “Signor sindaco, ma anche nei confronti di Gesù Cristo e del suo rappresentante in terra Papa Bergoglio, volete proporre al Prefetto un Daspo urbano (Divieto di accedere a un determinato luogo per motivi di ordine pubblico)? Sono divisivi, no?
Smontata la prima motivazione, passiamo alla seconda, pure notevolmente insulsa. Essere nato a Livorno, se uno diventa un personaggio di rilievo in qualunque campo, è di per se motivo di orgoglio per quel Comune. Che cosa significa “non fare abbastanza”, non aver aiutato gli operatori ecologici a raccogliere i rifiuti o che altro, lo dica lei, Signor Sindaco, ma poi ci spieghi ad uno ad uno cosa hanno fatto per Livorno tutti coloro ai quali è intestata una via, una piazza, un monumento.
Oriana Fallaci, inviata di guerra (1929-2006) a cui tutti portano rispetto e alla quale molte città e paesi hanno intitolato strade, giardini, rotatorie come Firenze, Venezia, Mestre, Perugia, Vignola ed altre, solo nella sua Livorno diventa “persona indegna”?
Proprio dalla sua storia e quella della sua complessa famiglia, che ha deciso di scrivere come sua ultima opera, infatti, uscita postuma: “Un cappello Pieno di Ciliegie” emerge la vita e le opere dei suoi avi livornesi, Decisamente contraddittoria la motivazione del rifiuto.
Ma davvero a Livorno non trovate di meglio su cui fare le barricate? Ed a questo punto, non so se invidiare i livornesi perchè evidentemente la città non ha problemi seri, o se compiangerli, perchè i problemi seri ci sono, ma non si vedono perchè si nascondono sotto al tappeto. Signori politici siate seri, i tempi lo impongono. San Filippo Neri aggiungeva “se potete”, un monumento alla tolleranza. Io aggiungo le stesse parole, ma -non essendo un santo- nel senso molto diverso del “se ne siete capaci e non lo credo proprio”, come non lo credono la maggioranza dei cittadini italiani, che ormai non votano, il che significherà pure qualcosa.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.