Buona Pasqua!
Destiamoci, non aspettiamo che sia troppo tardi! In copertina, olio in arte digitale di Rocco Michele Renna
La redazione
Auguri a tutti. Anzitutto, alle nostre lettrici e lettori, che non finiremo mai di ringraziare; esistiamo per loro, tutto il resto è importante, ma -scusate la sincerità- passa in secondo piano rispetto a loro ed alla loro stima.
Ma l’augurio de lavocenews.it non può che essere esteso al mondo intero, a quei Paesi, come Usa, Svizzera, Germania, Spagna, Francia, Olanda, Gran Bretagna, dove abbiamo consistenti numeri di lettori, e in tutti i 35 Paesi del mondo, dove arriva la nostra voce.
Il mondo, purtroppo, non è ancora uscito dalla pandemia, da quel Covid-19 Sars2 che ci ha accompagnati fin dalla nascita. Il 3 febbraio del 2020, quando lavocenews fu presentata, stava per scatenarsi a Brescia e Bergamo. Non sapevamo nulla, ma covava da un paio di mesi. Lo abbiamo seguito e ve ne abbiamo dato notizia finché ci è stato possibile farlo.
Non è stato ancora del tutto sconfitto: dopo tre anni che l’avevano scansata, il nostro direttore e la nostra web master ne sono stati colpiti da poco, verso fine marzo. Le vaccinazioni hanno dato il loro prezioso contributo e si sono entrambi negativizzati senza troppe difficoltà. Ma la convalescenza è lunga e la ripresa lenta.
Si sperava che, come in passato, il mondo ne sarebbe uscito migliore. Ci sperava anche Papa Francesco. Non sembra sia andata così. Tutti, giustamente, siamo coinvolti dall’invasione russa dell’Ucraina. E’ una guerra portata all’occidente e non è qualcosa da sottovalutare. Resta il fatto che, ovunque ci sia una guerra, da quella “infinita” tra Israele e la Palestina (anche lì un’invasione, anche se viene sottaciuta), alle tantissime altre (cinquantasette) ad alta e bassa intensità.
A pandemia e guerre, si è aggiunta la crisi alimentare, conseguente ai cambiamenti climatici e le conseguenti migrazioni bibliche che aumentano a dismisura, nonostante siano noti a tutti, migranti in primis, i rischi per la vita a cui sono esposti durante i viaggi verso l’occidente.
La distinzione di lana caprina tra i migranti aventi diritto all’asilo (chi fugge da paesi in guerra o dove la vita è a rischio per discriminazioni) e i migranti economici senza diritti (quelli che non muoiono di pallottole o decapitazioni, ma di fame, di stenti, malattie debellate nel cosiddetto “mondo civile”) si commenta da sè dal punto di vista umanitario.
Ciò che larga parte del mondo occidentale fa finta di non capire e non vedere è che fino a quando nel mondo ci saranno guerre di conquista, per ragioni di religione, razza, etnia, colore della pelle, finché una donna o un uomo vedrà morire i propri figli di fame, di stenti, di mali curabilissimi, con un minimo di assistenza, non ci sarà pace e prosperità nel mondo intero, tutti, nessuno escluso, saremo in pericolo.
Non importa come si chiama il nostro Dio, non importa se abbiamo il dono della fede o meno, è bene che tutti gli uomini di buona volontà la smettano di accettare passivamente le ingiustizie e le prevaricazioni, prima che per se, per “gli ultimi”, che per primi hanno diritto al nostro impegno.
Martin Luther King: “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi, ma è l’indifferenza dei buoni“.
Un augurio al mondo, dunque. Che i buoni si destino dal torpore, dalla paura di sporcarsi le mani. dal disimpegno e si adoperino e lottino per il trionfo dei loro ideali. E’ l’unica salvezza per il nostro mondo. E non ce n’è un altro dove andare a vivere!
Buona Pasqua!
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