Conferma in positivo del Consiglio dell’Unione Europea all’accordo sulle tutele per i rider
Raggiunto l’accordo in merito al tavolo di confronto registrato nel mese di febbraio
Giovanni Recchia
In una mossa storica, il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il suo assenso positivo all’accordo che introduce nuove tutele per i rider che lavorano per le piattaforme digitali.
Questo accordo rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento dei diritti dei lavoratori nell’era digitale e mira a migliorare le condizioni di lavoro di migliaia di persone.
L’accordo prevede una serie di misure, tra cui:
Garanzie di trasparenza: i rider avranno diritto a ricevere informazioni chiare e comprensibili riguardo ai termini e alle condizioni del loro impiego.
Protezione sociale: sarà garantita una maggiore protezione sociale, inclusa l’assicurazione contro gli infortuni e l’accesso a pensioni e benefici sanitari.
Diritto alla disconnessione: i rider potranno esercitare il diritto alla disconnessione, evitando così la pressione di essere sempre disponibili.
Rappresentanza collettiva: verrà riconosciuto il diritto dei rider a organizzarsi e a negoziare collettivamente.
Questo accordo è il risultato di lunghi negoziati e riflette la crescente consapevolezza dell’importanza di adattare le leggi del lavoro alle nuove realtà del mercato del lavoro.
Con questa decisione, l’Unione Europea si pone all’avanguardia nella tutela dei lavoratori della gig economy, stabilendo un precedente che potrebbe influenzare altre giurisdizioni a livello globale.
La decisione è stata accolta con favore dalle associazioni dei lavoratori, che la vedono come una vittoria importante nella lotta per i diritti dei lavoratori autonomi.
Allo stesso tempo, alcune piattaforme digitali hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impatto che queste nuove regolamentazioni potrebbero avere sulla loro operatività e sulla flessibilità del modello di business.
Nonostante le sfide, la conferma del Consiglio segna un momento cruciale per il futuro del lavoro digitale in Europa, promettendo un equilibrio più giusto tra flessibilità e sicurezza per tutti i lavoratori del settore.
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