Coronavirus: aggiornamento del 30 aprile 2020
L’aggiornamento nazionale del tardo pomeriggio basato esclusivamente su dati ufficiali della Protezione civile. Integrato da mappe sulle regioni italiane e le province di Puglia e Basilicata, nonché da dati analitici regionali a cura del Ministero della Salute.
La Redazione
“Oggi il più alto numero di dimessi e guariti dall’inizio dell’emergenza”
Ad oggi , salvo errori ed omissioni, dai dati ufficiali forniti in conferenza stampa dalla Protezione civile il numero totale di persone infette è ” 205.463, con un incremento rispetto a ieri di 1.872 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 101.551, con una decrescita di 3.106 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi 1.694 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 101 pazienti rispetto a ieri. 18.149 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1.061 pazienti rispetto a ieri. 81.708 persone, pari al 80% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 285 e portano il totale a 27.967. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 75.945, con un incremento di 4.693 persone rispetto a ieri.”
“Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 36.211 in Lombardia, 15.493 in Piemonte, 9.563 in Emilia-Romagna, 8.147 in Veneto, 5.584 in Toscana, 3.551 in Liguria, 4.468 nel Lazio, 3.210 nelle Marche, 2.773 in Campania, 1.370 nella Provincia autonoma di Trento, 2.949 in Puglia, 2.157 in Sicilia, 1.170 in Friuli Venezia Giulia, 1.915 in Abruzzo, 802 nella Provincia autonoma di Bolzano, 233 in Umbria, 744 in Sardegna, 89 in Valle d’Aosta, 740 in Calabria, 192 in Basilicata e 190 in Molise.”
I lettori interessati al confronto con i dati ed al bollettino del giorno precedente possono cliccare qui.
Aggiungiamo che i casi in provincia di Bari sono 1313 e appaiono in mappe più ravvicinate.
Rinnovo la raccomandazione a lettrici e lettori di essere prudenti ed attenersi alle raccomandazioni dei medici. Soprattutto, non fidarsi di comunicazioni non professionali o, peggio, strumentali intese a diffondere panico o fake news. Per fare la Vostra parte dovete stare il più possibile in casa, protetti dal contagio. Per Voi e per i Vostri cari, soprattutto i più deboli, esposti e difficilmente curabili.