Cosa significava Bretton Woods ?
Dollaro e rublo alla conquista dell’egemonia monetaria mondiale
Mimmo Loperfido
Nel sistema definito da Bretton Woods, il dollaro era l’unica valuta convertibile in oro in base al cambio di 35 dollari contro un’oncia del metallo prezioso. Alle altre valute erano consentite solo oscillazioni limitate in un regime di cambi fissi a parità centrale.
I due principali compiti della conferenza furono, dunque, quelli di creare le condizioni per una stabilizzazione dei tassi di cambi rispetto al dollaro ed eliminare le condizioni di squilibrio determinate dai pagamenti internazionali. Nei fatti si determinò anche l’elezione del dollaro come valuta di riferimento per gli scambi. Per il raggiungimento di questo compito furono istituiti il Fondo Monetario Internazionale e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Banca mondiale).
Il 14 agosto del 1971, com’è noto, il presidente Nixon abolì definitivamente la cosiddetta convertibilità, ma il sistema dei pagamenti ha continuato ad avere il dollaro come valuta base dei pagamenti internazionali.
Ciò ha avuto una importante conseguenza: gli Stati Uniti d’America hanno potuto finanziare il loro enorme debito pubblico, costituito soprattutto da spese militari, ed assume il ruolo di gendarme del mondo.
Se ciò poteva essere giustificato in un mondo diviso in due blocchi, di tutta evidenza non ha più senso in un mondo che vede sullo scacchiere nuovi competitor… Europa, Cina e India in primo luogo.
La mossa di Putin (pagamento in rubli delle materie prime ed aggancio del Rublo alle riserve auree), è un fatto che celebrerebbe un ritorno ad una economia non finanziaria ed è un segnale lanciato ai nuovi player internazionali che non sopportano l’egemonia americana per un nuovo ordine mondiale. C’è da scommettere che gli USA faranno di tutto per far fallire il progetto, anche perché sanno che, un eventuale successo, segnerebbe l’inevitabile crollo dell’egemonia americana.
Col contributo tecnico di Enea Franza, direttore del dipartimento di scienze politiche di UNIPAECE-N.U., delegazione di Roma.
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