Da Marina Lalli lo stato dell’arte.
Dalla presidente nazionale del Turismo della Confindustria le dichiarazioni sulle questioni aperte del turismo in una intervista de Lavocenews.it.
Gianvito Pugliese
Sono tornato ad intervistare Marina Lalli, che dovrà condurre, dai vertici della Confindustria, il nostro turismo, asse portante dell’economia e dell’immagine del nostro Paese, fuori dalle secche di una depressione non dichiarata, ma sotto gli occhi di tutti.
D. Presidente Lalli, il Ministro Di Maio parla di una ferma opposizione dell’Italia, affinchè i corridoi aerei turistici non siano portati a termine, e del suo impegno quotidiano presso gli omologhi ministri europei e non per far tornare l’Italia a meta prioritaria del turismo. Il suo pensiero sui rapporti tra operatori turistici e Governo? Misure utili e sufficienti?
R. C’è stata questa volontà nelle passate settimane, di creare dei corridoi, in realtà inizialmente anche per escludere Italia, comprensibilmente, considerato che, in Europa noi siamo sicuramente il Paese che fa la parte del leone nelle vacanze degli europei, e quindi, escluderci dagli accordi, avrebbe comportato per altre mete delle facili migliorie nella loro performance turistica. E’ una storia vecchissima: costa meno fatica, investimenti, impegno avversare il concorrente migliore, piuttosto che cercare di batterlo migliorando la qualità della propria offerta. Ora naturalmente, questo è stato contrastato non solo dall’ Italia ma anche dalla parte più illuminata d’Europa, che ha capito che non si possono fare accordi ad escludendum verso altri paesi europei. Per altro l’Italia oggi non ha motivo di essere esclusa, in quanto, a livello europeo, non è certo messa peggio di altri paesi. Al contrario è la più appetibile, non solo per le attrattive “storiche”, ma anche e soprattutto andando a vedere la parte dell’ indice di contagio. Sarebbe stata una palese ingiustizia, dunque, escludere Italia . E vero che i paesi, come sono stati definiti, più deboli da un punto di vista economico, naturalmente hanno avuto una ricaduta meno grave conseguente al coronavirus, però è anche vero che non c’è motivo di escludere l’ Italia dalle vacanze europee. Detto questo, tutto aiuta, cioè è chiaro che nel momento in cui un ministro della nostra Repubblica si esprime a favore di un settore, ben venga, poi che questo possa risolvere i problemi del turismo, ovviamente, ce passa parecchio di mezzo, perché per risolvere i problemi del turismo ci vuole, intanto, un aiuto serio, ed economicamente importante alle imprese, cosa che purtroppo, a distanza di tre mesi, noi ancora non abbiamo visto. Anche quest’ultimo decreto rilancio sulla parte turistica è molto deficitario. In realrà, abbiamo bisogno di aiuto dal un punto di vista economico ed abbiamo bisogno di aiuto dal punto di vista della programmazione. Quest’ultima parte, intanto, da regole chiare, certe, precise e attuabili sulla riapertura. Poi necessita di una comunicazione ai nostri potenziali clienti che sono, non solo gli italiani, ma soprattutto gli stranieri, che dobbiamo andarci a riprendere. Ne va dell’economia del Paese. Dobbiamo ricostruire una nostra rete di vendita inizialmente nella parte, quanto meno, europea, ma poi mondiale e su questo che c’è l’aiuto più forte da parte del Governo, perchè queste sono operazioni che per quanto ogni singola azienda già fa partecipando a fiere, spendendo di suo per attuarlo, però, primo, le fiere al momento non sono ancora attive, secondo, comunque, c’è bisogno di un dispendio forte che travalica i singoli, qualcosa che deve essere fatto come sistema paese e non può essere solo attività della singola azienda per quanto grande. In realtà ci sono anche tante grandi aziende italiane, però non può essere demandato a loro un compito dello Stato.
D. Il famigerato o famoso bonus vacanze? C’è chi l’ha presentato come soluzione geniale, capace di rilanciare il settore. Condivide e, comunque, a cre punto siamo.
R : E’ complicato, perché non solo è un anticipo di liquidità da parte delle aziende, che invece chiedevano un aiuto sulla liquidità,non disponendone, e non certo di fare da finanziatori alle vacanze degli italiani, ma è anche molto complicato nel suo utilizzo. Ad oggi non c’è la piattaforma dove chiedere il bonus da parte delle famiglie che potrebbero usufruirne, cioè quelle con ISE fino a 40 000 euro, e quindi diventa veramente complicato. Occorre capire come richiederlo, come utilizzarlo, come l’azienda che lo accetta può verificare se questo bonus non sia già stato speso in altre strutture, e quindi ritrovarsi tra le mani un bonus che in realtà non esiste. Soprattutto avere tempi certi entro cui le aziende possono farselo rimborsare. Per ora ci sono state dichiarazioni solo generiche su queste temi, ma non c’è ancora nulla di specifico, di attuabile e di concreto. Di conseguenza, considerato che, siamo al 25 di maggio diventa davvero complicato capire come questo bonus che già ci convince poco possa essere di fatto veramente utilizzabile. Quindi a questo punto si deve constatare l’impossibilità di usare un strumento che comunque, per rispondere alla sua domanda specifica, già di per sè non era certo la risoluzione dei problemi del turismo.
Cari lettori, i contenuti dell’intervista ci riportano alla cruda realtà. Spogliata della comunicazione mediatica ed analizzata concretamente, non è una bella situazione per un settore, tra i più importanti del nostro Paese. Questa la sensazione che mi è rimasta, ma al tempo stesso la certezza che se c’è qualcuno capace di avventurarsi nella crisi e tirar fuori più imprese possibili, costei è Marina Lalli. Una promessa de Lavovenews,it per quel che conta. Continueremo a seguire il settore con la stessa attenzione, caparbietà e tenacia che dedichiamo alla cultura, alle arti ed agli altri interessi del Paese. Se possibile amplieremo il raggio d’azione.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare i contatti, o scrivere alla e-mail info@lavocenews.it, grazie.