Dai social
I giorni dedicati all’epurazione Rai: I. Un cavallo di razza, trasformato in ronzino.
La redazione
Abbiamo chiamato “i giorni dedicati all’epurazione Rai” la interminabile serie di post di cittadini preoccupati appunto per le epurazioni che hanno dato luogo in Rai alla esclusione dei “migliori” e la valorizzazione dei “peggiori”. Ormai, per i migliori giornalisti, si è aggiunto un esodo volontario, stanchi di combattere ed essere perseguitati dal loro editore, poco interessato all’audience ma assai attento a far cosa gradita ai politici che contano in questo momento, ovvero quelli al potere. Una epurazione che viene da lontano, dall’editto bulgaro di Berlusconi, presidente del consiglio in carica, che fece metter fuori dalla Rai il sommo Enzo Biagi. Non si può commentare.
E’ appena il caso di ricordare agli ascoltatori, i lettori lo sanno assai bene, che il giornalista deve poter contare sull’appoggio totale ed incondizionato dell’editore ove avesse necessità di essere difeso ed in Rai succede esattamente l’opposto.
Cominciamo da Rosanna @maiocchirosanna che ci informa, visto il silenzio della Tv pubblica (si fa per dire), dell’ “Addio alla Rai” di Sciarelli e Ranucci.
La Rai somiglia sempre di più ad una delle più deteriori tv private, magari rinominiamola, come si fa coi post, e chiamiamola, visti i tempi e la cabina di regia dell’operazione “Tvdominata”, Telegarbatella. Sarebbe almeno un minimo di coerenza.
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