Dal primo gennaio 2023 costa di più fare il pieno di carburante
Niente più sconto sui prezzi dei carburanti dal primo gennaio. Il governo non ha prorogato lo sconto di 18,3 centesimi su benzina e gasolio. Il Codacons: senza copertura dal 2023 maggiore spesa di 9,15 euro a pieno
Rocco Michele Renna
La manovra 2023 destina la maggior parte delle risorse contro il caro-energia (21 dei circa 35 miliardi totali) e ha permesso tra l’altro di contenere le bollette grazie alla conferma dell’azzeramento degli oneri generali di sistema e degli oneri per lo smantellamento del nucleare. Il nuovo anno, che si è aperto da meno di due giorni, è già caratterizzato da rilevanti aumenti che graveranno su tutti gli automobilisti e di riflesso su tutto ciò che consumiamo. Oltre all’aumento dei pedaggi autostradali.
Dobbiamo dire addio alla riduzione da 18 centesimi sul prezzo dei carburanti alla pompa imposto nei mesi scorsi dal Governo Draghi.
Il governo Meloni non ha confermato per il 2023: il taglio delle accise sui carburanti. Quindi, il 31 dicembre 2022 è stato l’ultimo giorno in cui si poteva fare benzina con lo sconto di 18 centesimi al litro. Secondo quanto si apprende, non sono previste proroghe: quindi è confermato il rialzo di circa 18 centesimi rispetto ai prezzi attuali.
All’eliminazione dello sconto si sono dichiarate contrarie le associazioni dei consumatori. Come vi abbiamo anticipato, secondo i calcoli di Centro Consumatori Italia, con la fine della riduzione delle accise sui carburanti, le spese per i trasporti su gomma aumenteranno di 5,2 miliardi nel 2023 e i rincari alimenteranno anche l’inflazione, che salirà dello 0,4% a causa dell’aumento dei costi del trasporto merci.
I prezzi di benzina e diesel sono comunque scesi rispetto a qualche mese fa grazie al calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali. La benzina è ai minimi da un anno e mezzo. E la costante discesa dei prezzi dei carburanti potrebbe compensare l’aumento delle accise.
Le ultime rilevazioni settimanali del Ministero dell’Ambiente riferiscono di un prezzo medio nazionale a 1,625 euro al litro per la verde, ai minimi da giugno 2021, e di 1,689 euro per il gasolio (valore più basso dal 31 gennaio 2022), potrebbe pesare sulle tasche degli automobilisti in una misura quantificabile in circa 10 euro per ogni pieno di carburante di un’auto di media cilindrata.
Tutto sommato ci stanno trattando come delle rane bollite, chi vuole aumentare la fiamma del calderone e chi la riduce per aumentarla molto di più dopo, alla fine ci ritroveremo in un brodo di aumenti dal quale non potremmo più sfuggire dato che saremo il piatto principale da spolpare.
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