Donne e Talebani

Forse siamo ancora in ferie, distaccate, da tanti avvenimenti, non facciamo caso a quello che avviene nel mondo, ma siamo alle soglie di una vera catastrofe, soprattutto per noi donne…..un regresso di 20 – 30 – anni forse più,………

Maria Catalano Fiore

La grande Oriana Fallaci che sull’Oriente ed i Talebani l’aveva vista giusta scriveva

” C’è molto sole nei paesi dell’Islam: un sole bianco, violento, che acceca.

Ma le donne mussulmane non lo vedono mai: i loro occhi sono abituati all’ombra come gli occhi delle talpe.

Dal buio del ventre materno esse passano al buio della casa paterna,

da questa al buio della casa coniugale,

da questo al buio della tomba.”

Mai scritto fu più sintetico ed esaustivo.

Ma noi donne ci rendiamo conto di chi sono realmente questi Talebani, non hanno un credo particolare, ne sono un popolo, portano solo violenza, estrema violenza contro donne e bambini soprattutto. Ma se un giorno sparissero tutte le donne “impure”, il mondo si spopolerebbe, non ci sarebbero più nascite, solo estinzione della specie umana….

La cosa non è assurda come sembra, ma sento, o meglio leggo ben poche lamentele, e non da donne….Le nostre grandi femministe che negli anni 70 sventolavano i reggiseni, come inutili oggetti di costrizione al vento, che occupavano piazze e fabbriche che fine hanno fatto? Certo ormai anziane hanno poco bisogno del reggiseno, ma possibile che non abbiano inculcato nelle loro figlie o nipoti la parola LIBERTA’ ?

Una bellissima parola, ma deve essere supportata da fatti che non vedo, non ho visto molto, durante le ricerche del corpo della povera Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa da qualche parente su mandato del padre perché non doveva vestire all’occidentale, né tantomeno non sottostare ad un matrimonio combinato. Ricerche vanificate, e come le sue quelle di tante altre ragazze, o spose bambine, cresciute addirittura in Italia.

Saman una povera ragazza mortificata persino dai media, con la pubblicazione di una orrenda foto con quel velo che tanto detestava da perderci la vita

Quando poi a spezzare una lancia a favore del futuro riservato alle donne in Afghanistan sono solo uomini, signore, vergogna!

Molteplici le voci maschili di avvertimento e di sostegno. Ovviamente non poteva tacere il medico e scrittore, naturalizzato, statunitense, di origine afghana Khaled Hosseini, nato a Kabul il 4 marzo 1965, autore di celebri romanzi, come “Il cacciatore di Aquiloni” del 2007, ed in seguito, nel 2014 di “Mille splendidi soli”.

Quale futuro possono avere le donne in quel regime talebano?

Hosseini lancia un avviso facendo degli esempi: Una sua cugina, donna brillante, emancipata da anni è terrorizzata, ha fatto fuggire i suoi figli, ed ora sola, aspetta gli eventi. Come lei milioni di afghani che sono fuggiti dalle loro case e stanno lottando con questioni esistenziali. Dove andranno? Cosa ne sarà di loro? Nessuno può dirlo con certezza.

Le donne poi, rischiano davvero molto. Affiorano le immagini orribili di quando, negli anni 90, i talebani avevano occupato l’ Afghanistan: i pestaggi pubblici, il taglio delle mani, le esecuzioni all’interno degli stadi, la distruzione barbarica e insensata di pregevoli manufatti storici, donne picchiate a bastonate nonostante il Burka. Una donna perde qualsiasi diritto, all’istruzione, di abbigliarsi, indossare gioielli, farsi crescere le unghie, ridere, mostrare il suo volto in pubblico. Non ci saranno più annunciatrici in TV o alla radio.

Hijab, hiquab e burka: ecco le differenze tra i veli indossati dalle donne mussulmane, molto dipende dalle etnie o da sfumature culturali.

Alcuni suggeriscono che i Talebani sono cambiati…..ma è una utopia. Nessuno li contrasta nell’imporre le proprie leggi. Nessuno fa niente, nessuno Stato si muove, o meglio si muove solo, come l’America per causare danni. Ma in oltre 30 anni di interventi militari e con il sacrificio di migliaia di uomini e dispendio di capitali, cosa ha ottenuto? Una bella mattina soleggiata il suo Signor Presidente ha deciso di fare dietro front….

E tutti i militari Italiani, andati in supporto come “Missione Umanitaria” che ci hanno lasciato la vita? Questo non è un gioco virtuale, stiamo parlando di vite vere e di famiglie distrutte. Di sopravvissuti allo sbando, questa è la mera realtà.

Allo stato attuale delle cose, mentre il Presidente Afgano si ritirava per non spargere altro sangue, mentre gli italiani che in Afghanistan combattono, lavorano o nelle missioni, soccorrono la gente allo stremo della disperazione, cosa avviene?

Alcuni nostri politici, tra cui il gaudente ministro degli esteri, tranquilli e spensierati si godono il sole e il mare del Salento proprio quando a Kabul avvenivano quelle scene strazianti di gente che disperatamente di attaccava ad un aereo…
(foto ormai virale postata sul web)

E un piano di emergenza e di accoglienza profughi? E poi, senza cattiveria, ma riuscirà l’Italia ad ospitare anche questa nuova ondata di disperati? Le signore ministre dove sono?

Ma poi è giusto che i popolo e le donne afghane debbano sopportare tutto questo? Io non credo.

Per quanto in tanti anni hanno sopportato è una vera vergogna che debbano soffrire ancora. Il loro è un popolo fiero e lavoratore, merita sicuramente di meglio di questa carneficina autorizzata dai piani alti.

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