Eolico sì o no, dobbiamo sottostare al ricatto di Putin?
Ci siamo accorti solo adesso della trappola di Putin? Ci voleva una guerra in Europa? Cui prodest? Il futuro potrebbe essere anche l’eolico?
Rocco Michele Renna
In questi giorni in cui Putin fa la voce grossa ricattandoci con il suo gas, dobbiamo fare i conti pure con le bollette esacerbate di gas e luce, non voglio riprendere la retorica del “è colpa di… ecc.”, anche se, in fondo in fondo, la colpa realmente della cattiva gestione degli ultimi 20 anni e forse più dell’approvvigionamento energetico dell’Europa intera.
Ci siamo accorti solo adesso della trappola di Putin? Ci voleva una guerra in Europa per capire che qualcuno. tempo addietro. ha demonizzato la nostra cultura energetica a favore non di una struttura green, ma di una struttura altamente inquinante quali sono il gas e il petrolio? Cui prodest (ndr. a chi giova)?
Oggi “qualcuno” si è accorto che abbiamo anche sole e vento come fonti energetiche per non parlare di maree ecc., oggi, in particolare affrontiamo il discorso eolico cittadino.
Si fa un gran parlare, su Internet, di microturbine (0-3 kWp) e mini turbine (3-20 kWp) eoliche verticali installabili direttamente su tetti o terrazzi oppure di classici aerogeneratori orizzontali installabili su apposite strutture di sostegno. Ma, oggi come oggi, questi impianti eolici rappresentano davvero una valida alternativa al fotovoltaico? Purtroppo, nonostante i venditori di questi prodotti tendano a esaltarne oltremodo le qualità, la risposta nuda e cruda è “nella maggior parte dei casi no, perché siamo un Paese con molto sole ma poco vento
Quando si parla di eolico (orizzontale o verticale che sia), è molto importante verificare che il sito abbia delle condizioni di ventosità minime per giustificare l’investimento, esattamente come si fa per il “grande eolico” (gli impianti da molti megawatt, o “parchi eolici”).
Anche una differenza di appena 1 m/s nella velocità media del vento si traduce in una notevole differenza non essendo montato nell’energia prodotta. La cattiva notizia è che, con possibili, ma poche eccezioni, la maggior parte del territorio italiano non ha la velocità media del vento — superiore a minimo 5 m/s — necessaria per considerare un investimento in campo eolico.
Lo si può verificare, facilmente, consultando le mappe dell’Atlante Eolico Italiano, in cui si nota che le aree ventose per le installazioni eoliche sono soprattutto quelle costiere e di montagna, le isole e il mare aperto.
Gli aerogeneratori ad asse orizzontale sono i discendenti dei classici mulini a vento. Possono essere orientati tramite una deriva posta “a valle” delle pale in modo che queste possano essere sempre posizionate perpendicolari al vento. La gamma di turbine di piccola potenza è molto ampia, da qualche centinaio di Watt ai 100 kWp. Sono di impatto ambientale non trascurabile, non solo dal punto di vista paesaggistico, ma soprattutto hanno lo svantaggio di produrre un inquinamento acustico estremamente rilevante e, dunque, assai penalizzante per la popolazione locale.
Per questo motivo, la scelta del sito di installazione per impianti di tali dimensioni dovrebbe essere fatta con estrema cautela. Andrebbero utilizzati negli spazi aperti e quindi in città sarebbe difficoltoso.
Gli aerogeneratori ad asse verticale, invece, non hanno bisogno di orientamento in quanto offrono al vento la superficie utile in un arco di 360°. Sono di dimensioni ridotte, esteticamente curati, e più adatti alle aree urbane ed ai regimi di vento cittadini, che solitamente sono turbolenti, con vento di direzione e portata variabili.
Dunque, in teoria, rappresenterebbero una soluzione ideale per condomini e una possibile alternativa fotovoltaica? No! perché l’ideale è una accoppiata vincente fra eolico e fotovoltaico con batteria di accumulo, dal momento che dipende dalle caratteristiche di ventosità del sito di installazione, per edifici con tetti non esposti verso sud e per piccoli terrazzi inadatti al fotovoltaico.
Purtroppo oggi i produttori di turbine verticali sono ancora pochi nel mondo, e dunque il mercato non è ancora decollato ed i prezzi non godono di quella notevole concorrenza che esiste invece nel campo fotovoltaico.
Sette anni fa Gianluigi Parrotto, ventunenne di Casarano (Lecce), fondatore della startup GpRenewable, trasformatasi poi nella “Air Group Italy S.r.l.”, una ditta operante nella progettazione, produzione e commercializzazione di devices per la produzione di energia da fonti rinnovabili che si trova nella Zona industriale Tronco A di Casarano (LE).
La sua azienda iniziò a produrre la turbina eolica Easy Air, alta un metro e mezzo per un metro di diametro, pesante 80 chili e installabile senza alcuna autorizzazione.
Propose al mercato la “Easy Air” una mini turbina eolica ad asse verticale di ultima generazione ad alto profilo tecnologico, in grado di produrre energia in maniera costante e a bassissime ventosità, integrandosi perfettamente con l’ambiente e il paesaggio circostanti. Nasce quindi l’eolico per condominio.
«La mia turbina ad asse verticale ha potenze inferiori ad 1 kW – spiega Parrotto – Le condizioni medie annuali di ventosità, nella maggior parte dei casi, non garantiscono la producibilità attesa da impianti di potenza superiore. La Easy Air si può installare sul tetto di qualsiasi immobile. L’obiettivo è trasformarla in un vero elettrodomestico, presente in tutte le case. Solo che non consuma energia, la produce».
La Air Group sostiene che questo piccolo prodigio del mini eolico riesca a garantire risparmi fino al 35%, in base al consumo e alla ventosità. Senza contare che gode della detrazione fiscale del 50-65%.
A stringergli la mano in questo accordo multimilionario fu la General Services, società di Corato (Bari) guidata da Giovanni D’Introno, che conta centinaia di amministratori consorziati e gestisce complessivamente circa 70 mila condomìni.
Il patto fra le due aziende prevedeva la collaborazione di un fondo privato orientato agli investimenti nel campo della sostenibilità, grazie al quale era possibile installare tremila turbine Easy Air su centinaia, forse migliaia di edifici del Paese.
Parliamo di 7 anni fa, chi ne ha sentito parlare oggi? Come mai non si è andati avanti nell’introdurre questa novità nei nostri condomini? Intanto, grazie a qualcuno che probabilmente ha facilitato la cosa, Putin ci mette letteralmente alla canna del gas… Vi state chiedendo cosa significa questa espressione? Vuol dire essere arrivati a una situazione estrema e quella che stiamo vivendo sicuramente lo è.
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