Giorgetti: in tv troppi “esperti” di Covid
Il sovraffollamento nei talk show televisivi e media in genere di virologi ed ‘esperti’ a vario titolo crea incertezze e confusione
Gianvito Pugliese
Lo afferma il Ministro leghista Giancarlo Giorgetti, che in cabina di regia sulla stretta anti Covid, ha chiesto una riflessione “sulla comunicazione di tv pubbliche e private”.
Giancarlo Giorgetti uomo di punta della Lega nel Governo, di cui è ministro dello sviluppo economico è vicesegretario federale della Lega dal 26 febbraio 2016.
Nel rispetto della libertà di stampa e delle sue regole, secondo il numero due della Lega “l’invasione nei talk show di virologi ed ‘esperti’ a vario titolo in tv rischiano di creare incertezze e confusione“. Utile una sorta di ‘raccomandazione’ per tutte le reti, pubbliche e private a una maggiore cautela. “Inizia a esserci insofferenza nei confronti di chi ha verità in tasca pronte per ogni situazione e stagione. Verità che sono state sistematicamente smentite dai fatti.”
” Insomma in tempi di Covid non possono essere lo share e gli ascolti l’unica discriminante nelle scelte degli ospiti in tv quando si parla di pandemia e delle conseguenze sulle persone”.
Conclusione condivisibilissima. Su questa testata sul tema Giorgetti sfonda una porta non aperta, ma spalancata. Per un esperto o presunto tale, i talk show ospitano un numero sempre diverso, ma sempre cospicuo dei soliti noti, personaggi che non si sa perché intervengono su qualsivoglia tema od argomento. Se poi ci scappa la lite e si urla tutti insieme sovrapponendo voci mentre il conduttore minaccia di far abbassare i microfoni dalla regia, ma sembra che da quelle parti siano tutti andati al bar. Piccoli, meschini stratagemmi per raccattare un poco di audience.
Un poco, caro Giorgetti, la colpa è anche nostra in quanto telespettatori, dinanzi a certi spettacoli, cambiare canale sarebbe il minimo.
Però, signor Ministro, mi verrebbe da dirle: “da che pulpito viene la predica”. Non Lei personalmente, a cui do atto di non essere assolutamente presenzialista e di essere prudente nelle sue affermazioni. Ma i suoi colleghi? Non si offenda se li chiamo così.
E la cosa più triste è che quando la trasmissione diventa qualcosa, che pure nelle più becere osterie non troverebbe consenso, la share aumenta a dismisura. Gli insulti più volgari lo alimentano, una scazzottata, e non solo va alle stelle, ma il giorno dopo l’episodio è sulla prima pagina di tutti i giornali.
Ed a me viene il triste dubbio che di veri giornalisti, dalla stampa alle tv, ce ne sono sempre meno.
Bell’intervento Giorgetti non c’è che dire.
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