Gli uccelli odiati dai nostri ministri
Scoperta ornitologica consente di poter, finalmente, sboccare il doppio binario della linea adriatica
Mimmo Loperfido
La bella storia d’amore del Fratino e della Ghiandaia. Non si tratta del titolo di una romantica fiaba destinata ad accendere le fantasie degli adolescenti. Fratino e Ghiandaia marina, sono due specie di uccelli in via di estinzione: amano nidificare nel basso Adriatico, in particolare in quella parte di territorio compresa fra la molisana Termoli e la pugliese Lesina. Gli ambientalisti sostengono che sospiri d’amore e amplessi di quei pennuti sono del tutto incompatibili col “ciuff ciuff” delle nostre frecce rosse. Di qui le proteste e i cantieri bloccati che hanno fatto perdere il sonno ai ministri dei Lavori Pubblici che si sono avvicendati negli ultimi 22 anni. Da più di quattro lustri infatti, sono fermi lavori per l’allestimento del secondo binario sulla linea adriatica: avrebbe accorciato notevolmente le percorrenze dei nostri treni.
Nelle scorse settimane un clamoroso colpo di scena. I commissari che stanno appaltando i lavori hanno consultato i più autorevoli testi di Scienza ornitologica. È vero che quei volatili amano metter su il loro nido d’amore in quella zona; è anche vero però che le uova le depositano a pochi centimetri dall’acqua, sulla riva del mare o del lago. Quindi, lavori finalmente sbloccati: il treno passerà molto più all’interno.
Il lieto fine di questa storia ci offre una pruriginosa curiosità: come per gli umani anche per gli uccelli esistono situazioni che miracolosamente ridestano i bollenti spiriti, per esempio fare l’amore sulla battigia…