Ieri il 4° anniversario del terremoto dell’Italia centrale
Ricostruzione ferma. Dopo 4 anni solo il 3% delle 80mila case distrutte recuperato. Ancora più di 40mila sfollati. Gestione fallimentare.
Ieri in occasione del 4° anniversario del terremoto che devastò e distrusse buona parte dei paesi di più regioni, da Amatrice ad Accumuli, da Arquata a Pescara del Tronto, solo per citarne alcuni tra i più noti, per un attimo di sono accesi i riflettori sulla mancata ricostruzione post-terremoto.
Primo ad intervenire il Presidente Sergio Mattarella con un suo sntetico, ma significativo messaggio: “
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Nella triste ricorrenza del quarto anno dal gravissimo terremoto che provocò nell’Italia Centrale più di trecento vittime e oltre quarantamila sfollati, desidero ancora una volta esprimere ai cittadini di Amatrice, Accumuli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite, vicinanza e solidarietà.
Il pensiero che si rinnova va, anzitutto, alle vittime e ai loro familiari. E ai tanti che hanno perduto casa o lavoro – e spesso entrambi – in quella notte drammatica.
Nonostante tanti sforzi impegnativi, l’opera di ricostruzione dei paesi distrutti – da quel sisma e da quelli che vi hanno fatto seguito in breve tempo- è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica.
Nello spirito di solidarietà, fondamento della nostra Costituzione, la Repubblica – in tutte le sue istituzioni, territoriali e di settore – deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza».
E se Mattarella ha ricordato le difficoltà di “natura burocratica”, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai cittadini di Amatrice, dove è stato ieri, ha chiesto scusa per tutto quanto non fatto, ma ha ricordato che ora leggi di semplificazione ci sono e che il Rcovery Fund può essere finalmente la soluzione all’annosa questione della ricostruzione.
Molti cittadini non hanno partecipato alla messa ed alle celebrazioni in segno di protesta.
Poco da fare le due Italie, quella di serie A dove tutto si mette a posto a tempi di record, e quella di serie promozione, dove tutto tace nell’indifferenza e l’abbandono continuano a farla da padrone. Genova -in positivo- e Taranto -in negativo- ne sono l’emblema.
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