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Per la Corte Suprema Usa (e getta) non c’è due senza tre
GP
La Corte Suprema americana è scesa ultimamente e pesantemente in campagna elettorale. A breve distanza, tre decisioni di valenza esclusivamente politica, intese a tirare la volata al prossimo candidato repubblicano alla Casa Bianca, senza distinzione se Donald Trump o Ronald Dion (Ron) DeSantis, attuale governatore della Florida.
La Corte Suprema, un tempo in equilibrio politico (cinque a quattro), è stata totalmente squilibrata da tre nomine di repubblicani al posto di democratici, fatte da Trump durante il suo mandato; oggi si compone di sei conservatori e solo tre progressisti.
E’ un non senso della “giustizia Usa”, dove il rappresentante della pubblica accusa (il procuratore), cosi come lo sceriffo sono legati, anche nella nomina, agli esiti dell”elezione del sindaco o del governatore. Un conflitto d’interessi istituzionalizzato e legalizzato.
Così la Corte Suprema, per tre volte, con sei voti contro tre, ha prima deciso di ribaltare la storica decisione nel giudizio Roe contro Wade, in vigore da quasi mezzo secolo, che permetteva alle donne di abortire in tutto il Paese, delegando ai singoli Stati di permetterlo o meno; poi ha risposto alle recenti stragi nelle suole americane, rafforzando -con una forzatura del dettato costituzionale- il diritto di qualunque americano ad acquistare, senza restrizioni, armi, comprese quelle d’assalto e portare con se un’arma carica ovunque, incluse scuole, comizi o altri luoghi affollati.
Superfluo raccontare le reazioni sollevate e l’indignazione popolare: ho trovato particolarmente significativa una considerazione girata in rete: “La Corte Suprema impedisce l’aborto, perchè nascano sufficienti bambini per fungere da bersagli mobili nelle stragi”.
Ciliegina sulla torta, a ruota delle prime due decisioni: la Corte Suprema ha limitato i poteri dell’Epa (l’Agenzia per la protezione ambientale) per ridurre l’emissione di gas serra delle centrali elettriche, secondo il Clean Air Act, schierandosi con gli Stati repubblicani e l’industria fossile. la Corte suprema impedisce anche alla Casa bianca di porre limiti all’estrazione. E’ appena il caso di ricordare che gli Usa sono il secondo peggior Paese al mondo, dopo la Cina, per emissioni di gas serra e conseguente distruzione ambientale. Un suicidio per la terra ed i suoi abitanti. Per molti scienziati, assai più distruttivo di una guerra nucleare.
Tre decisioni politicamente imposte dai repubblicani che hanno fatto giubilare Trump, che ascrive a merito delle sue nomine l’occupazione conservatrice della Corte Suprema. Altra bruttissima pagina per la democrazia americana, dopo l’assalto del 6 gennaio a Capitol Hill: una magistratura non autonoma e totalmente dipendente dalla politica. Corollario una giustizia ingiusta.
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