Il caffè con il lettore

C’è qualcuno che nel conflitto Hamas-Israele ha tutte le ragione e per converso l’altro tutti i torti? A ben guardare ci stanno raccontando un film Western con tanto di epopea della frontiera..

Gianvito Pugliese

Avrei dovuto dedicare stamane un caffè molto amaro ai redditi di cittadinanza ed inclusione, ennesima patata bollente tra le mani di pasta frolla di Giorgia Meloni, ma una foto di ieri di Gaza, che i colleghi della redazione della rubrica dai social hanno appena pubblicato. mi costringe a dedicarle l’editoriale di oggi, partendo da una delle considerazioni in #daisoial.

Assoluzioni che nessuno merita”, abbiamo appena scritto, nella guerra Hamas-Israele. E’ così come hanno affermato i colleghi? Ebbene, anche se carico di sospetti, l’attacco di Hamas ad Israele, non può trovare giustificazione, forse solo una modesta “attenuante generica”, direbbe un giudice, ripercorrendo la storia infinita dei raid ricorrenti israeliani nella Striscia di Gaza in cerca di terroristi, che finivano sempre con la sola morte di civili e qualche soldato ferito da una pietrata. Non giustificavano la risposta del 7 ottobre col suo carico di disumanità ed orrore, che neanche Dario Argento avrebbe potuto immaginare.

Ho scritto “carico si sospetti”. E’ davvero strano che Israele, che dispone del Mossad, il migliore servizio segreto al mondo, non avesse avuto sentore di attacchi, che non arrivano dal nulla, senza una specifica preparazione. Com’è possibile che tanti terroristi siano passati indisturbati tra i controlli serrati dei militari con la stella di David? Sono maligno, ma avendo mestiere di certe cose, ho il sospetto che qualcuno abbia allentato le maglie di sorveglianza, perché voleva che tanto accadesse. Non è complottismo, è analisi fredda e spietata dei fatti accaduti, obbligo imprescindibile per chi conduce un’inchiesta, indipendentemente dalla natura, se cioè giudiziaria o giornalistica. E non è un caso che ieri Netanyahu abbia promesso solennemente che “quando tutto sarà finito, bisognerà accertare le responsabilità” di quella enorme falla nella sicurezza d’Israele. Campa cavallo…

E se l’azione di Hamas del 7 ottobre, come tantissime altre, non trova giustificazione ed assoluzione alcuna, altrettanto e forse ancor meno le può avere Israele. Perché? Per la semplicissima ragione che Hamas è un’organizzazione di stampo terroristico, e dai terroristi ti aspetti le peggiori nefandezze, Israele è uno stato, dice Netanyahu “di diritto” ed io francamente ne dubito. In quale stato di diritto governa un personaggio rinviato a giudizio per corruzione ed una dozzina di altri reati? A pensarci bene, meglio tacere, perché in Italia è accaduto e non certo nella notte dei tempi, quando Berta filava.

Le menzogne hanno le gambe corte e questa foto che pubblico anch’io mi indigna e suscita reazioni violente, e ve ne chiedo perdono. Ma quel bimbo in maglietta rossa e quella povera madre, fortunatamente scampati alla distruzione della loro casa bombardata, erano e sono pericolosi terroristi?

“Ma mi faccia il piacere!” avrebbe detto il grande Totò. Riprendendo il controllo e spegnendo la rabbia, che è sempre cattiva consigliera, è esattamente ciò che dico a Netanyahu. Perché i dittatori, legittimati dal suffragio popolare coartato, come lui, Putin e diversi altri, vanno seppelliti dotto una montagna di disprezzo e di ridicolo. Non meritano altro e sono armi apparentemente innocue, ma che col tempo non ti lasciano scampo. “Ne uccide più la penna che la spada“, recita un famoso, antico detto popolare.

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