Il caffè con il lettore

Ma Vittorio Feltri non era garantista? A me pare giustizialista e razzista, ma giudicate Voi.

Gianvito Pugliese

Apro, stamane, pubblicando integralmente. prima di commentarlo, l’articolo di Vittorio Feltri sul Giornale (edizione online):

La signora Soumahoro smentisce i buonisti

Storia di Vittorio Feltri  

Cara Federica,

la responsabilità penale non soltanto è personale ma deve essere accertata per mezzo di prove incontrovertibili e, a quanto pare, il deputato, che si dice non consapevole di quanto accadesse nella coop degli orrori Karibu, non partecipava attivamente agli affari e alle società gestite dalla sua signora e dalla madre nonché dai fratelli di lei. La firma di lui non risulta nei documenti. Tuttavia, è chiaro che questo, sebbene salvaguardi formalmente Soumahoro dalla incriminazione, non lo scagiona del tutto, non lo rende immacolato, innocente, ignaro, puro e vergine come pure viene fatto passare dai suoi avvocati, i quali giustamente fanno il loro lavoro. Il deputato di origini ivoriane, che a mio parere non è più lindo dei suoi stivali, è presumibile che fosse a conoscenza del tenore di vita della moglie, dedita allo shopping di lusso sfrenato (vestiti, gioielli, borse), e poi viaggi, estetista, agi e mollezze, la donna non si faceva mancare proprio nulla. Inoltre, Soumahoro abita insieme a Murekatete nella villa, sita a Casal Palocco, sul litorale romano, che è stata per metà immobilizzata, insieme ad altri beni. Insomma, il politico non si poneva qualche domanda sullo sfarzo in cui campava immerso?

Soumahoro seguita a ripetere che crede nella giustizia. E ci crediamo anche noi. Quindi ci auguriamo che coloro che hanno senza alcuna pietà sfruttato la sofferenza di altri imigranti, chiamati fratelli, lucrando sulla loro pelle, arricchendosi sfacciatamente attraverso la sistematica sottrazione di risorse pubbliche (un bottino di 30 milioni di euro) paghino il loro debito con la giustizia.

Ciò che più scandalizza di questa faccenda è che a infliggere ristrettezze e condizioni di vita disumanizzanti ai richiedenti asilo ospiti della coop gestita da questa specie di organizzazione mafiosa a conduzione familiare siano stati altri africani, altri immigrati, altri neri, i quali intanto pretendevano di impartire lezioni morali agli italiani, accusandoli di razzismo.

Trovo alquanto significativo un elemento, che merita di essere messo in luce: queste signore nere, che davano da mangiare agli ospiti della coop scatolette di cibo avariato, abbattono con la loro condotta delinquenziale, spietata e spregiudicata sia lo stereotipo dell’africano sempre vittima dell’uomo bianco, colonialista, schiavista e sfruttatore, razzista e fascista, sia lo stereotipo della donna santa, anch’ella sempre vittima del maschio tossico, cattivo, insensibile. Abbiamo due donne nere che sfruttano uomini neri.

Tutto quello che la sinistra non avrebbe mai immaginato. Tutto ciò che contraddice i pregiudizi e le convinzioni narrate e predicate dal politicamente corretto e dal conformismo dominante. Ciò dimostra che tutta l’umanità fa schifo a prescindere dal colore della pelle e dal genere.

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Caro Vittorio Feltri,

gli anni non perdonano, almeno sembra. Infatti, ti sei speso con tenacia, una delle tue innegabili qualità, nel contraddirti platealmente nella parte finale del tuo intervento in cui vorresti negare che (soprattutto nella tua amata destra) non esiste una percentuale di razzisti. Sai assai meglio di me che i leghisti (secondo partito della destra) sono razzisti finanche verso gli italiani del sud, quelli sotto la linea gotica. Se hai difficoltà a ricordare ti posto video delle canzoncine sui “napoletani” cantate in birreria dal capitano (?) e compagni, o se preferisci camerati, fai tu, Io non amo chi ama le dittature, di destra come di sinistra.

Il razzismo nelle tue parole di attacco alla signora Soumahoro ed a sua madre, si tagliano col coltello. Perché infatti insistere sul colore della loro pelle prima di condannarle apertamente per le azioni che si presume, nella requisitoria del PM, abbiamo commesso. Due pesi due misure comunque. Il ritornello, che faccio mio senza se e senza ma, “della presunzione d’innocenza” fino a sentenza passata in giudicato è una grande conquista della nostra civiltà giuridica. Ma vale sia per la destra che per la sinistra, sia per i bianchi, che per i gialli, i neri, ed i verdi, se un giorno esisteranno. Il semaforo “garantismo/giustizialismo” a seconda dei colori ed appartenenza politica, è quanto meno una grave contraddizione e tende a rendere poco credibile chi lo pratica,

E per Soumahoro, parlamentare di sinistra, infatti non vale. Non poteva non sapere, visto lo ” sfarzo in cui campava immerso”. Potrei risponderti che portava a casa uno stipendio di parlamentare, per cui lo sfarzo della moglie non era affatto necessariamente sospetto, ma io non sono l’avvocato di Soumahoro e non m’interessa difenderlo. Ma, ricordo bene? Ho una bella età anch’io. Dalle tasche di un signore uscivano vagonate di soldi per consentire a Cesare Previti di corrompere il giudice Squillante e per te era credibile che lui non sapesse, come pure non sapeva del cospicuo denaro erogato dal suo vecchio e fidato ragioniere alle Olgiettine. Ma com’è che quando io mi distraggo un secondo mi svuotano portafogli e conto corrente e questo signore distrattissimo ha accumulato una fortuna tra le più invidiabili del Paese?

Sei stato e sei un grande giornalista. Alcune tue pagine sono autentiche pietre miliari che mi piacerebbe di aver scritto io, ma le hai scritte tu. Perché poi buttare tutto alle ortiche per attaccare un inattaccabile. E Soumahoro non è inattaccabile perché deputato e del Pd. Infatti, si è dimesso da quel gruppo per non creare imbarazzo al suo partito pur perdendone l’appoggio. Ora è un cane sciolto in Parlamento, senza padroni e senza padrini. E’ inattaccabile perché non esiste uno straccio di prova o indizio che lo colleghi alle “presunte” malefatte dei suoi consanguinei (non sono parenti) stretti.

Mi spiace per te, ma è confermata da questo fatto la superiorità morale della sinistra, quella stessa che manda in bestia la Meloni. Soumahoro lascia il gruppo d’appartenenza senza altra colpa che avere una moglie ed una suocera non certo trasparenti, poi se colpevoli di qualcosa o innocenti lo deve dire una sentenza passata in giudicato. Ti risulta che Sgarbi, Santanchè (solo per citare gli ultimi due casi), con pendenze decisamente molto più gravi, abbiano manifestato la stessa sensibilità? Capisco che non mi risponderai. Ti è capitato un nero che da lezioni di morale e correttezza a due big tuoi amici bianchissimi. Mi spiace e torno alla domanda iniziale: ma come fa un giornalista della tua caratura ad infilarsi mani e piedi in un tale cul de sac. Prova ad uscirne, io scommetto che non ci riesci.

Con immutata stima, gli uomini li giudico per quanto fatto nella loro vita, non per un singolo atto che mi risulta sgradito.

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