Il “ddl Ferragni”: regolamentare il mondo degli influencer

Sotto la lente il disegno di legge sulla destinazione dei proventi dalle vendite e le sfide del fenomeno influencer in Italia

Rocco Michele Renna

Il mondo degli influencer si trova al centro dell’attenzione, con un disegno di legge proposto noto come il ‘ddl Ferragni’. Questa iniziativa legislativa, ufficialmente intitolata “in materia di destinazione di proventi derivanti dalla vendita di prodotti (Presidenza – Imprese e Made in Italy)”, è stata proposta alla luce dell’inchiesta sul “pandoro-gate” che coinvolge l’influencer di fama mondiale Chiara Ferragni. Tra le disposizioni più significative di questo disegno di legge ci sono multe che variano da 5.000 a 50.000 euro per chi viola le normative stabilite.

Il provvedimento, composto da cinque articoli, mira a disciplinare le attività degli influencer e a garantire maggiore trasparenza nelle operazioni commerciali. Uno degli elementi chiave è la necessità di assicurare che i proventi derivanti dalla vendita di prodotti siano destinati in modo chiaro e trasparente.

Il fenomeno influencer: numeri e impatto economico
Il mondo degli influencer ha raggiunto dimensioni straordinarie in Italia, con quasi 45 milioni di utenti attivi sui social network. Nel 2023, gli influencer hanno generato un fatturato di quasi 350 milioni di euro, corrispondenti al 0,02% del Pil italiano. Questo settore impiega oltre 520.000 lavoratori, contribuendo in modo significativo all’economia del Paese.

Secondo le stime del Susini Group stp, le entrate dello Stato legate alle attività degli influencer, comprese tasse e contributi, superano i 70 milioni di euro all’anno.

Gli influencer sono figure pubbliche con un seguito considerevole su piattaforme social che promuovono prodotti e servizi per conto di aziende. I settori più attivi includono moda, beauty, viaggi e cibo, mentre le piattaforme principali sono YouTube, TikTok e Facebook.

Sono diverse settimane che il gossip italiano si occupa delle operazioni commerciali di una nota influencer”, commenta Sandro Susini, fondatore di Susini Group stp. “Ciò che ci interessa non è giudicare le sue azioni, ma studiare i numeri dietro il fenomeno influencer. Questo fenomeno deve essere tutelato come parte cruciale dell’economia, ma allo stesso tempo deve essere regolamentato per garantire i diritti fondamentali e la trasparenza nella pubblicità.

Il ‘ddl Ferragni’ rappresenta un passo importante verso la regolamentazione di un settore in rapida crescita. Mentre il fenomeno influencer continua a contribuire in modo significativo all’economia italiana, è essenziale trovare un equilibrio tra la tutela del settore e la salvaguardia dei diritti fondamentali dei consumatori, compresi quelli dei minori coinvolti nelle dinamiche di marketing digitale.

In un contesto in cui la tecnologia e l’influenza digitale continuano a evolversi, la regolamentazione del mondo degli influencer si configura come una necessità per garantire un ambiente equo, sicuro e trasparente per tutti gli attori coinvolti.

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