Il Taipei 101: la storia di un grattacielo salvo dal terremoto
Il ruolo salvifico della maxisfera italiana nel cuore del grattacielo taiwanese
Rocco Michele Renna
Il Taipei 101, un’icona della modernità e dell’ingegneria architettonica, ha affrontato la prova più dura: un terremoto devastante. Ma grazie a una geniale invenzione italiana, si è salvato dall’inevitabile distruzione. Scopriamo come una maxisfera, ideata e collaudata da un ex luminare dell’Università di Padova, ha scongiurato il peggio per il gigante di Taiwan.
Nel cuore del formidabile Taipei 101, tra l’87° e il 92° piano, sorge un segreto nascosto: una massiccia sfera d’acciaio, una sorta di maxi pendolo, capace di bilanciare le scosse sismiche più violente. Questo ingegnoso dispositivo, frutto del lavoro titanico dell’impresa Fip Mec di Selvazzano, Padova, è stato collaudato da Renato Vitaliani, esperto ingegnere ora in pensione ma ancora intriso di passione per la sua creazione.
Vitaliani, con la sua esperienza e conoscenza nel campo dell’ingegneria civile, ha dato vita a un capolavoro dell’ingegneria antisismica. Questo Tuned Mass Damper, il più grande al mondo, ha dimostrato la sua efficacia nel prevenire catastrofi nel momento più cruciale.
“La Fip di Padova realizza dispositivi antisismici che sin dal 1974 rappresentano le tecniche più avanzate per la salvaguardia di ponti ed edifici – racconta Vitaliani -. Per il Taipei 101 ha realizzato il dissipatore viscoso della sfera, e io l’ho collaudato“. Questo dissipatore ha consentito all’edificio di piegarsi, ma non di spezzarsi, durante la recente ondata sismica.
Il segreto dietro il successo di questa tecnologia risiede nella sua capacità di contrapporsi alle forze distruttive del terremoto. Il pendolo, oscillando in opposizione di fase rispetto alle vibrazioni indotte dalla torre, riduce notevolmente le oscillazioni strutturali. E con l’aggiunta di dissipatori energetici, il sistema smorza il pendolo una volta terminata la scossa, evitando danni alla struttura.
Questa sfera, con un diametro di 5,5 metri e formata da 41 dischi d’acciaio, ha dimostrato la sua resistenza già durante la costruzione, quando ha affrontato una scossa di magnitudo 6.8 senza cedimenti. Ora, nel cuore del terremoto, ha salvato il Taipei 101 dall’inclinazione fatale.
Grazie all’ingegno e alla determinazione degli ingegneri italiani e al coraggio di Taiwan nel costruire un simbolo dell’avanzamento umano, il Taipei 101 rimane in piedi, una testimonianza tangibile della resilienza umana di fronte alla furia della natura.
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