Impatti del riscaldamento stratosferico sulla meteorologia europea
Dal Final Warming al cambiamento climatico: studio delle implicazioni e dei rischi meteorologici in Europa e in Italia. Analisi e prospettive
Rocco Michele Renna
Un’inusuale e precoce manifestazione di Final Warming sopra il Polo Nord sta scuotendo la stratosfera terrestre, anticipando un’importante transizione verso la modalità estiva. Secondo Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, questo fenomeno, conosciuto come Final Warming, si traduce nell’indebolimento del Vortice Polare e nell’insorgere dei venti easterlies, che si protraggono fino all’inizio dell’autunno. Tale evento, solitamente osservato tra la fine di marzo e aprile, si è verificato in modo anomalo già all’inizio di marzo di quest’anno.
Le recenti osservazioni indicano un repentino aumento della temperatura stratosferica sopra la regione artica, con incrementi fino a 50°C in pochi giorni. Questo surriscaldamento si propaga verso l’alta troposfera, influenzando il comportamento del Vortice Polare per un periodo di 2-4 settimane. Le conseguenze si riflettono nella deformazione del settore troposferico inferiore, con possibili dislocazioni o addirittura divisioni del vortice polare, che possono estendersi verso le medie latitudini, portando a ondate di freddo anomalo fino nel cuore dell’Europa e dell’Italia.
Questi cambiamenti significativi nella stratosfera anticipano un’estate estrema, caratterizzata da temperature record e prolungate ondate di calore. Il persistente aumento delle temperature globali, evidenziato dal superamento costante delle medie storiche, rappresenta una sfida crescente per la società e l’ambiente. Secondo il servizio sui cambiamenti climatici Copernicus, il superamento del limite di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi è un segnale allarmante del deterioramento climatico in atto.
Parallelamente, l’incremento degli eventi meteorologici estremi, tra cui alluvioni, grandinate e tornado, richiama l’attenzione sulle conseguenze del cambiamento climatico. I tornado, fenomeni altamente distruttivi, stanno diventando sempre più frequenti, con l’Italia che emerge come un hotspot per tali eventi nell’area mediterranea. Lo studio condotto dal CNR evidenzia un aumento sia in numero che in intensità dei tornado, correlato al cambiamento climatico e alle condizioni atmosferiche specifiche.
Per la prossima primavera ed estate, si prevede un aumento della frequenza dei tornado, soprattutto lungo il litorale laziale, nella Pianura Padana e in Puglia, durante temporali e nubifragi associati alle temperature elevate. È cruciale monitorare attentamente l’evoluzione di questi fenomeni e adottare misure preventive per affrontare le sfide imminenti.
In conclusione, l’analisi dei recenti sviluppi meteorologici sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e di adattarsi alle sue conseguenze. Il monitoraggio continuo e l’adozione di politiche sostenibili sono essenziali per mitigare gli impatti negativi e costruire una resilienza duratura di fronte alle sfide climatiche in rapida evoluzione.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Le email del quotidiano: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it.