Islanda: il cielo infuocato mentre un vulcano erutta nella penisola di Reykjanes
La Protezione Civile lancia l’allarme massimo mentre il cielo si tinge di arancione sopra Hagafell, causando ritardi nei voli e disagi nell’aeroporto di Reykjavik
Rocco Michele Renna
Il paesaggio spettacolare dell’Islanda si trasforma in uno scenario apocalittico: il cielo sopra Hagafell, nella penisola di Reykjanes, si tinge di un arancione acceso, segno inequivocabile dell’eruzione di un vulcano. Dopo settimane di intensa attività sismica, la natura selvaggia di questa regione ha risvegliato la sua forza distruttiva.
La lava scorre da una fessura sul fianco della montagna, dipingendo la terra di rosso incandescente. La Protezione Civile islandese ha emesso un avviso di massima allerta, mettendo in guardia la popolazione sui pericoli imminenti. L’aeroporto internazionale della capitale, Reykjavik, registra ritardi a causa delle condizioni avverse, ma resta operativo.
La cittadina di Grindavìk e la rinomata località turistica di “Blue Lagoon”, a pochi chilometri dal vulcano, erano state evacuate nelle scorse settimane in via precauzionale. La sicurezza dei residenti e dei visitatori è la priorità, mentre la natura islandese dimostra ancora una volta la sua imprevedibilità.
La penisola di Reykjanes, caratterizzata da vulcani e attività sismica, è un terreno fertile per fenomeni del genere. Nel marzo 2021, lo spettacolo impressionante di eruzioni dal sistema vulcanico di Fagradalsfjall ha attirato l’attenzione globale, con una fessura lunga tra i 500 e i 750 metri sprigionando la potenza della terra.
Mentre il cielo si colora di arancione e la lava danza sulla montagna, l’Islanda affronta nuovamente la bellezza e la forza selvaggia della sua geologia. Una testimonianza della fragilità umana di fronte alla natura e della resilienza di una nazione che convive con la potenza del suolo che poggia sotto i suoi piedi.
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