Kirill, servo di Putin, non parla di pace

Troppo blando l’avvertimento al Patriarca russo di Papa Francesco, che ha annullato l’incontro a Gerusalemme

Gianvito Pugliese

Kirill, patriarca della chiesa ortodossa di rito russo, minoritaria in quella fede, ha chiesto ai russi di “unirsi attorno al Governo” per non permettere ai “centri di potere stranieri di rovinare la indipendenza della Russia“.

Il sermone, in occasione della liturgia celebrata nella cattedrale dell’Assunzione al Cremlino, trasformato in un comizio, il patriarca, racconta l’agenzia russa Interfax, dopo aver sottolineato che si tratta di una chiesa costruita nel quindicesimo secolo, segno di unificazione delle terre russe, ha espresso l’auspicio che gli esempi eroici del passato ispirino i russi di oggi a difendere la loro patria, “la nostra vera indipendenza dai potenti centri di potere che esistono oggi nel nostro mondo. Il nostro popolo oggi dovrebbe unirsi attorno a questo storico centro di tutte le Russie, attorno alla città di Mosca, realizzando che solo nell’unità c’è la nostra forza, e finché siamo uniti siamo forti, finché conserviamo la fede nei nostri cuori, finché siamo ispirati dai grandi esempi dei nostri predecessori, fino ad allora la Russia sarà invincibile”.

Un inno alla guerra, che non si può sentire da parte di un religioso. Evidentemente il suo asservimento a Putin è di gran lunga superiore ai suoi doveri nei confronti di un Dio, del quale si serve, ma non serve.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.